Tributi news del 02 maggio 2023

Al via la conciliazione agevolata. La cartella annullata giustifica le spese. Conta che l’avviso sia affidato nei termini. Ko le spese di lite sotto i minimi. L’ottemperanza accolta condanna a pagare. L’Imu sul box auto è legata all’abitazione. Imu, pertinenze da dichiarare.

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Al via la conciliazione agevolata

Liti pendenti definibili con la conciliazione giudiziale fuori udienza, mediante riduzione delle sanzioni a 1/18 e pagamento dilazionato fino ad un massimo di 20 rate trimestrali; per addivenire all’accordo con l’Agenzia delle entrate, relativamente alle liti instaurate tra il 2 gennaio e il 15 febbraio 2023, ci sarà tempo fino al 30 settembre 2023. Questi alcuni dei chiarimenti contenuti nella circolare n. 9/E dello scorso 19 aprile, con cui l’Agenzia ha chiarito l’ambito applicativo delle disposizioni previste dai commi 206-212 dell’art. 1 della legge di bilancio 2023.

La cartella annullata giustifica le spese

L’ annullamento già avvenuto con sentenza tributaria di alcune cartelle di pagamento, rese poi oggetto di un successivo contenzioso, può valere come ragione giustificativa della disposta compensazione delle spese di lite nel giudizio successivamente intrapreso. Sono le conclusioni rassegnate nella sentenza n. 3/2023 della Cgt di II grado del Lazio del 2 gennaio scorso.

Conta che l’avviso sia affidato nei termini

N on matura il termine di decadenza previsto per la notifica di un atto tributario portante pretese relative a tributi locali laddove quest’ultimo, pur consegnato al destinatario al di là del termine quinquennale, sia stato però affidato all’agente postale entro lo spirare dello stesso. È il canone adottato dalla Ctr del Lazio nella sentenza n. 3019/2022, depositata lo scorso 27 giugno.

Ko le spese di lite sotto i minimi

Le spese di lite a cui l’Amministrazione finanziaria viene condannata in caso di soccombenza del giudizio civile (tributario) devono rispettare determinati parametri al di sotto dei quali, nei valori minimi, non è possibile andare. Sono le conclusioni che si leggono nella sentenza n. 9815/2023 emessa dalla seconda sezione della Cassazione, depositata in cancelleria il 13 aprile scorso.

L’ottemperanza accolta condanna a pagare

È condannato al pagamento delle spese di lite del giudizio di ottemperanza l’ufficio che abbia costretto il contribuente a instaurarlo per ottenere la restituzione di somme a lui spettanti stabilite con sentenza, pur laddove, nelle more del giudizio, l’amministrazione vi abbia provveduto. È quanto affermato nella sentenza n. 4643/2022 emessa dalla sezione 14 della Corte di giustizia tributaria di II grado del Lazio e depositata lo scorso 25 ottobre.

L’Imu sul box auto è legata all’abitazione

L’ esenzione dall’Imu per un box auto ritenuto pertinenziale all’immobile principale è legata alla data di acquisto di quest’ultimo da parte del contribuente che lo abbia individuato, ai fini dell’agevolazione “prima casa”, come sua abitazione principale. Si tratta di quanto ha osservato la sezione 6 della Cgt di II grado del Lazio con la sentenza n. 4541/2022 depositata lo scorso 19 ottobre.

Imu, pertinenze da dichiarare

Per l’esonero dal pagamento dell’Imu delle aree edificabili pertinenziali deve essere presentata la dichiarazione da parte del titolare. Le aree non devono essere assoggettate all’imposta municipale se costituiscono di fatto pertinenze dei fabbricati. Ma per avere diritto all’agevolazione l’interessato deve presentare la dichiarazione, informando il comune sull’utilizzo dell’immobile come pertinenza. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza 6281 del 2 marzo 2023.

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