Tributi news del 10 marzo 2023
Riforma fiscale, Imu sui capannoni delle imprese subito nelle casse dei Comuni. Pace fiscale cum grano salis. Mini-cartelle, stralcio per tutti. Imballaggi secondari: non assimilabili agli urbani in caso di mancata attivazione della raccolta differenziata. L’onere della prova spetta al Comune.
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Riforma fiscale, Imu sui capannoni delle imprese subito nelle casse dei Comuni
Più autonomia finanziaria e possibilità di gestire direttamente la definizione agevolata delle proprie entrate. Su questa direttrice si muove la riforma dei tributi locali tracciata dalla delega. E in questo senso va letta l’attribuzione del gettito Imu dei fabbricati D, ossia i cosiddetti capannoni delle imprese, direttamente alle casse degli enti locali, riducendo allo stesso tempo i trasferimenti erariali. L’autonomia dei comuni passa anche per l’attuazione del federalismo fiscale garantendo i meccanismi di perequazione territoriale. Spinta anche alla semplificazione degli adempimenti anche sfruttando la compensazione a cui si dovrà aggiungere l’introduzione di forme di cooperazione che privilegino l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari con sconti sulle sanzioni
Pace fiscale cum grano salis
Entro il prossimo 31 marzo gli enti locali, con regolamento, possono deliberare la definizione delle liti pendenti, la conciliazione agevolata, l’accordo transattivo dei giudizi pendenti in Cassazione, la regolarizzazione degli omessi versamenti rateali e lo stralcio totale o parziale dei crediti iscritti a ruolo fino a mille euro. Opzioni che devono essere attentamente valutate. Le scelte non vanno fatte in blocco, ma possono essere limitate solo ad alcuni istituti. Sarebbe opportuno escludere l’introduzione della sanatoria degli omessi versamenti, trattandosi di importi certi già iscritti in bilancio. I provvedimenti devono essere adottati con delibera pubblicata sul sito istituzionale dell’ente. Lo ha chiarito la Fondazione Ifel con una nota del 1 marzo scorso.
Mini-cartelle, stralcio per tutti
S tralcio delle mini-cartelle fino a mille euro e rottamazione quater estesi. Per eliminare la disparità di trattamento venutasi a creare tra comuni che hanno affidato la riscossione delle proprie entrate ad Agenzia delle entrate Riscossione ed enti che invece le riscuotono direttamente o hanno scelto un concessionario diverso, è pronta una norma che il Mef punta a inserire nel primo provvedimento utile all’esame del parlamento, a cominciare dal decreto legge Pnrr ter all’esame del Senato. In via XX settembre i tecnici sono al lavoro sull’estensione degli istituti di pace fiscale introdotti dalla Manovra 2023 (legge 197/2022) e già ampiamente modificati dalla legge di conversione del dl Milleproroghe che tuttavia non ha corretto il vulnus di cui sopra, più volte denunciato dalle associazioni delle autonomie perché va a penalizzare proprio i comuni più virtuosi, quelli che gestiscono la riscossione in proprio o hanno deciso di affidarsi a soggetti diversi da Ader.
Imballaggi secondari: non assimilabili agli urbani in caso di mancata attivazione della raccolta differenziata. L’onere della prova spetta al Comune
I rifiuti degli imballaggi terziari nonché quelli degli imballaggi secondari, ove non sia stata attivata la raccolta differenziata da parte del Comune, non possono essere assimilati ai rifiuti urbani, previo espletamento dell’esercizio del potere attribuito all’ente locale dall ‘art.21 del D.L. n. 22/1997 (Decreto Ronchi) e dalla successiva abrogazione della L. n. 146/1994, art.39. Con specifico riferimento agli imballaggi secondari l’art.21, comma 7 del Decreto Ronchi dispone l’esonero di tale tipologia di rifiuti, non solo in caso di assenza di raccolta differenziata da parte del Comune, ma, a condizione che venga provato, da parte dell’operatore economico, l’effettivo e corretto avviamento al recupero attraverso valida e comprovante documentazione. E’ quanto ha disposto la Suprema Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 5578 del 23 febbraio 2023 .
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