tributi news del 05 maggio 2023

Cartelle, fino al 30 giugno anche le integrazioni delle domande di rottamazione quater. Imu agricola, la famiglia pesa. Chiese, esenzioni Imu limitate.

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Cartelle, fino al 30 giugno anche le integrazioni delle domande di rottamazione quater

di Giovanni Parente

Proroga delle domande di rottamazione quater al 30 giugno (come già anticipato dal ministero dell’Economia), con la possibilità di presentare integrazioni entro tale data anche le istanze telematiche già inviate. Più tempo per l’elezione del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria. Rinviata alle dichiarazioni 2024 la dematerializzazione delle schede per le scelte di 8, 5 e 2 per mille. Sono le misure del pacchetto fiscale inserito nel decreto omnibus approvato dal Consiglio dei ministri del 4 maggio. Il decreto omnibus imbarca la possibilità di presentare le domande della rottamazione quater fino al 30 giugno 2023 (rispetto alla scadenza che la manovra fissava al 30 aprile). La domanda «potrà essere integrata entro la stessa data», come spiega la nota diffusa da Palazzo Chigi. Già agenzia delle Entrate-Riscossione aveva sottolineato che entro la scadenza (prima era il 30 aprile 2023 che ora viene spostata al 30 giugno) «possono essere presentate anche ulteriori dichiarazioni di adesione: se riferite ad altri carichi, saranno considerate integrative della precedente, mentre se riferite agli stessi carichi già inseriti nella domanda presentata, saranno considerate sostitutive della precedente». Cambiano anche altre date nel calendario della definizione agevolata dei carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 30 giugno 2022.

Imu agricola, la famiglia pesa

di Fabrizio G. Poggiani

Rischia di perdere ogni agevolazione fiscale, comprese quelle introdotte per l’imposta municipale propria (Imu), il coadiuvante che non appartiene al medesimo nucleo familiare del titolare dell’impresa agricola. Una palese distorsione che appare radicalmente opposta alla volontà del legislatore che, al contrario, ha ritenuto estendere ogni agevolazione tributaria ai familiari del coltivatore diretto che partecipano nell’esercizio delle attività agricole.

Chiese, esenzioni Imu limitate

di Sergio Trovato

Una parrocchia non ha diritto all’esenzione dal pagamento dell’imposta municipale per gli immobili adibiti a usi religiosi e di culto, se li concede in comodato a terzi per feste, rappresentazioni teatrali, concerti e, in generale, per attività ricreative. L’agevolazione non spetta se gli immobili non vengono utilizzati direttamente dall’ente proprietario. Non è consentito un uso promiscuo con soggetti diversi. Lo ha stabilito la Corte di giustizia tributaria di secondo grado dell’Emilia Romagna, nona sezione, con la sentenza 349 dell’8 marzo 2023.Per i giudici la parrocchia ha concesso in comodato ad altri soggetti un immobile, adibito a usi religiosi e di culto, per organizzare feste, rappresentazioni teatrali, concerti e attività ricreative. Quindi, non può essere riconosciuta l’agevolazione Imu poiché manca l’utilizzazione “diretta da parte del proprietario e possessore”, “stante l’uso promiscuo con i terzi”. Viene meno il requisito richiesto dalla legge, vale a dire l’uso esclusivo dell’immobile da parte dell’ente non profit.

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