Tributi news del 01 febbraio 2023
Autonomia, al via con paletti. Agid, laboratori di supporto ai responsabili per la transizione della Pa al digitale. La strada alternativa tra adesione agevolata e acquiescenza. Le sanatorie con più opzioni. Tregua fiscale, calcoli fai-date. Gli enti locali hanno tempo fino al 31 marzo per decidere sulla «pace fiscale». L’allarme: meno sedi e meno giudici per la giustizia tributaria
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Autonomia, al via con paletti
Nessun riferimento alla spesa storica, perequazione, costi standard e soprattutto Lep, i livelli essenziali delle prestazioni che dovranno essere la pre-condizione dell’autonomia differenziata. Un’autonomia che dovrà essere a costo zero per il bilancio dello stato perché non dovranno derivarne “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Senza aver preventivamente fissato i livelli minimi dei diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio nazionale non potrà esserci l’attribuzione di maggiori fette di autonomia alle regioni. E le regioni non interessate all’autonomia differenziata non dovranno essere penalizzate in termini di risorse. Le intese, infatti, non potranno “pregiudicare l’entità delle risorse da destinare a ciascuna delle altre Regioni”. Dureranno al massimo 10 anni, ma potranno essere rinnovate.
Agid, laboratori di supporto ai responsabili per la transizione della Pa al digitale
Progetto “Italia Login – La casa del cittadino” , i laboratori di supporto alla figura del Responsabile per la Transizione al Digitale (Rtd). L’obiettivo è quello di favorire la collaborazione con le Amministrazioni e fornire loro supporto per l’attuazione degli adempimenti riguardanti la figura del Rtd, così come previsto dall’ultimo aggiornamento del Piano Triennale per l’informatica nella Pa. Tra le novità della nuova release, infatti, vi è lo svolgimento di attività di supporto da parte di Agid alle Pa per la nomina e il consolidamento del ruolo del Responsabile della Transizione al Digitale (Rtd) e del personale dell’Ufficio Transizione Digitale. La figura del Rtd, infatti, rappresenta un elemento chiave non solo come interfaccia tra Agid, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e Amministrazioni, ma all’interno dell’Amministrazione stessa, in quanto motore dei processi di cambiamento e innovazione.
La strada alternativa tra adesione agevolata e acquiescenza
Se l’atto di accertamento è preceduto da un invito al contraddittorio ex articoli 5 e 5-ter del Dlgs 218/1997 non è possibile avvalersi dell’adesione agevolata, mentre è possibile fruire dell’acquiescenza di cui al comma 180 (così anche la circolare n. 2/E/2023). Nel caso in cui, ulteriormente, a fronte dell’atto di accertamento, il contribuente abbia presentato istanza di accertamento con adesione, che non è stata perfezionata, non si può utilizzare l’acquiescenza (sia quella agevolata che quella ordinaria). Questo perché accertamento con adesione e acquiescenza risultano istituti alternativi, così come di ambedue gli istituti (sia agevolati che ordinari) non si può fruire se l’atto viene impugnato. Quanto all’adesione agevolata, va ricordato che applicandosi le regole di quella ordinaria, occorre rilevare che per costante indirizzo della Cassazione l’ufficio non risulta obbligato a convocare il contribuente al contraddittorio dopo che è stata presentata istanza a fronte dell’atto di accertamento.
Le sanatorie con più opzioni
Le previsioni in materia di riduzione delle sanzioni previste dalla manovra per il 2023 su adesioni ed acquiescenza sono facoltative: il contribuente potrebbe infatti avvalersi delle disposizioni ordinarie senza beneficiare delle novità della manovra ma potendo compensare le somme dovute. Le violazioni in materia di IVIE ed IVAFE non rientrano tra quelle formali, gli uffici chiamati all’assistenza dei contribuenti per l’applicazione pratica delle nuove norme. Sono queste alcuni degli elementi che emergono dalla lettura dei provvedimenti attuativi del direttore dell’agenzia delle entrate emanati il 30 gennaio in relazione alla sanatoria delle irregolarità formali ed alla definizione degli atti del procedimento di accertamento.
Tregua fiscale, calcoli fai-date
La tregua fiscale è praticamente tutta in modalità fai da te e per contribuenti e professionisti l’errore è dietro l’angolo. La rottamazione quater infatti, in attesa di un aggiornamento che sarà a breve rilasciato dall’agenzia delle entrate riscossione, è ancora a busta chiusa non consentendo il servizio online di individuare i carichi definibili e non rendendo noto il debito post sconti. Per la definizione degli avvisi bonari è stato messo a disposizione un solo complesso foglio di calcolo excel e per l’adesione agevolata e la definizione agevolata degli accertamenti nessuna indicazione specifica sulle modalità di pagamento anche se è possibile chiedere il supporto dell’agenzia delle entrate. In autogesione anche il calcolo di interessi e sanzioni del ravvedimento speciale con l’ulteriore dubbio sull’ambito applicativo dell’istituto (l’esclusione degli omessi)
Gli enti locali hanno tempo fino al 31 marzo per decidere sulla «pace fiscale»
É data facoltà agli enti territoriali di stabilire, entro il 31 marzo 2023, l’applicazione delle disposizioni relative alla definizione agevolata delle controversie tributarie attribuite alla giurisdizione tributaria in cui è parte il medesimo ente o un suo ente strumentale; la novità è contenuta nel comma 205 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2023.
L’allarme: meno sedi e meno giudici per la giustizia tributaria
Il vice ministro alle Finanze, Maurizio Leo, che ha annunciato un intervento correttivo anche sul processo tributario attraverso la delega di riforma fiscale (attesa per fine mese o inizio marzo), si trova a fronteggiare una situazione complicata. La giustizia tributaria non risulta appetibile ai magistrati ordinari, come dimostrano i risultati del concorso per il quale sono arrivate finora meno di dieci domande.
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