Tributi news del 30 settembre 2022

Primi scogli: riforme di fisco e concorrenza. Enti locali, mediazione a tempo. Reti idriche, ci pensa il Pnrr. Il pagamento incompleto e fuori termine mette fuori gioco il ravvedimento parziale. 

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Primi scogli: riforme di fisco e concorrenza

La legge di stabilità, ex-finanziaria, è certamente la faccenda più urgente che dovrà affrontare il nuovo governo,

tra le riforme previste dall’accordo con l’Ue vi sono quelle sul fisco e sulla concorrenza, che il governo Draghi non è riuscito a varare soprattutto a causa delle divisioni nell’esecutivo. Poiché all’interno del centrodestra non sembra vi sia unanimità sui loro contenuti l’iter di queste riforme, almeno la seconda decisiva per proseguire sulla strada del Pnrr, dovrà vedere un impegno non di poco conto da parte della Meloni.

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Enti locali, mediazione a tempo

di Sergio Trovato

Se le amministrazioni locali non accettano la mediazione tributaria prospettata dai contribuenti, hanno la facoltà di formulare una loro proposta per prevenire l’intervento del giudice. Gli enti impositori, però, non sono tenuti indefinitamente a trovare a tutti i costi una soluzione concordata. Qualora non sia possibile arrivare a un accordo, il ricorso diviene procedibile dopo la scadenza del termine di legge. È quanto ha affermato la Corte di cassazione, con la sentenza 26597 del 9 settembre 2022.

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Reti idriche, ci pensa il Pnrr

di Massimiliano Finali 

Rimarrà aperta fino al 31 ottobre 2022 la seconda finestra temporale per accedere al sostegno del Pnrr per interventi finalizzati alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua. La linea di investimento 4.2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza “riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti” può contare, in questa finestra, su quasi 300 milioni di euro di risorse. In particolare, 270 milioni di euro erano già previsti dall’avviso pubblicato lo scorso 9 marzo 2022, mentre altri 23 milioni di euro provengono dalla mancata assegnazione di fondi nel corso della prima finestra temporale. La piattaforma “gestione misure” per la presentazione delle proposte è accessibile dalla sezione dedicata al link https://idri4-2.invitalia.it e rimarrà operativa fino alle ore 18 del 31 ottobre 2022.

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Il pagamento incompleto e fuori termine mette fuori gioco il ravvedimento parziale

Il contribuente può avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso anche in caso di versamento frazionato, purché avvenga nei tempi prescritti dalla legge. È quanto affermato dalla Ctr Campania con la sentenza 5336/6/2022, che ha accolto l’appello del Comune ritenendo non sussistenti le condizioni per poter usufruire del ravvedimento parziale, in presenza di un pagamento incompleto ed effettuato fuori termine (fattispecie Imu 2018). I giudici tributari campani premettono che il ravvedimento operoso presuppone il pagamento della sanzione contestualmente alla regolarizzazione del tributo o della differenza, nonché degli interessi calcolati al tasso legale, come previsto dall’articolo 13 del Dlgs 472/97. La giurisprudenza di legittimità ha però ritenuto inammissibile il ravvedimento parziale, in quanto la norma pone come condizioni per il perfezionamento tanto la regolarizzazione dell’obbligo tributario, quanto il versamento integrale della sanzione, nella prevista misura ridotta, con il pagamento degli interessi legali (Cassazione n. 19017/2015 e n. 22330/2018).

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