Tributi News del 15 febbraio 2024

Quote aggiuntive Tari, i Comuni prendono le distanze da Arera. Responsabilità estesa dei consorzi di produttori per lo smaltimento rifiuti. Conguaglio Imu entro il 29 febbraio: il sito del Mef e la delibera decidono il versamento.

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Quote aggiuntive Tari, i Comuni prendono le distanze da Arera.

di Giuseppe Debenedetto

I Comuni devono riversare le componenti perequative Arera effettivamente “riscosse” dai contribuenti, non l’importo complessivo “dovuto” da tutti i contribuenti Tari. È l’importante chiarimento fornito dall’Ifel (fondazione dell’Anci) con una nota del 13 febbraio 2024 di approfondimento delle nuove quote che i Comuni dovranno richiedere ai contribuenti Tari dal 2024. L’importo annuo va frazionato in mesi in caso di utenza non attiva per l’intero anno, anche al fine di evitare indebite duplicazioni. Altro chiarimento riguarda le modalità di riscossione delle componenti, suggerendo l’inserimento dell’intero importo con la rata di dicembre, piuttosto che frazionare le quote in base alle rate stabilite dal singolo Comune.

Responsabilità estesa dei consorzi di produttori per lo smaltimento rifiuti.

Sono 15 gli statuti approvati con Dm 19 gennaio 2024, n. 28 per l’adeguamento di altrettanti sistemi collettivi e autonomi («consorzi») ai criteri dell’Epr (Extended producer responsibility), il sistema di responsabilità estesa del produttore posto dall’Europa al centro delle politiche di economia circolare. L’Epr si sostanzia nel coinvolgimento della responsabilità estesa del produttore del prodotto per i rifiuti derivanti dal consumo di tale prodotto che ha immesso sul mercato. L’Epr rappresenta un’anticipazione dell’applicazione del principio europeo “chi inquina paga” e si pone, dunque, come strumento di prevenzione e non solo riparazione.

Conguaglio Imu entro il 29 febbraio: il sito del Mef e la delibera decidono il versamento.

di Giuseppe Debenedetto

Il 29 febbraio 2024 scade il termine per effettuare il conguaglio Imu 2023 da parte dei contribuenti residenti nei comuni che hanno trasmesso al dipartimento delle Finanze le delibere di adozione delle aliquote Imu 2023 dopo il 14 ottobre 2023, ma entro il 30 novembre 2023. La deroga è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2024 e, relativamente all’Imu, riguarda 200 Comuni che, per varie ragioni, non hanno potuto rispettare il termine perentorio del 14 ottobre 2023 per l’invio delle delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote. La norma però le ritiene tempestive solo se trasmesse al Mef entro il 30 novembre 2023, come peraltro precisato da un apposito comunicato del dipartimento delle Finanze pubblicato il 12 gennaio 2024.

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