tributi news del 05 giugno 2023

Tregua fiscale, 6 provvedimenti. Definizione agevolata, atto non sempre da impugnare. Liti tributarie in Cassazione, meno oneri per chi fa ricorso. Ravvedimento a più inneschi.

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Tregua fiscale, 6 provvedimenti

di Giulia Sirtoli

Tregua fiscale in 6 mosse. Ma è solo l’antipasto. I provvedimenti fiscali necessari per poter vedere aperte le porte di sanatorie, stralci e definizioni agevolate offerte dalla legge di bilancio 2023, in vigore dal 1° gennaio, sono formalmente 6, ma il loro numero sarà ragionevolmente più alto (trascinando con sé circolari e interpelli) e sebbene non siano sempre stabiliti termini entro i quali emanarli, le Entrate dovranno correre contro il tempo, considerata la previsione di scadenze per i versamenti. È questo il caso della sanatoria delle irregolarità formali mediante il versamento di 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni commesse fino al 31/10/2022.

Definizione agevolata, atto non sempre da impugnare

Dilemma operativo per gli atti di accertamento con termini per il ricorso che scadono in questi giorni. Il contribuente che intende avvalersi della definizione agevolata degli atti, prevista nell’articolo 1, commi 179 e seguenti, della legge 197/2022, nelle more dell’adozione dei provvedimenti delle Entrate attuativi della sanatoria, è posto infatti di fronte all’alternativa tra impugnare l’atto o lasciare che lo stesso si renda definitivo. In entrambi i casi, la scelta non è priva di rischi. La legge di Bilancio 2023 consente la definizione agevolata degli atti di accertamento, tanto con l’adesione che con l’acquiescenza agevolata. Il vantaggio, nel primo caso, è rappresentato dalla riduzione della sanzione a 1/18 del minimo, mentre nel secondo caso la riduzione è a 1/18 dell’importo irrogato. Il versamento si effettua in 20 rate trimestrali, a partire dal 31 marzo prossimo. Per beneficiare dell’agevolazione, con riferimento agli atti già notificati, occorre che gli stessi siano non impugnati e ancora impugnabili al primo gennaio scorso.

Liti tributarie in Cassazione, meno oneri per chi fa ricorso

Con la riforma del processo civile (Dlgs 149/2022) dal 1° gennaio scorso è scattato l’obbligo – ai sensi dell’articolo 35 comma 2 – di depositare telematicamente gli atti presso la Corte di cassazione. Fino al 31 dicembre 2022 il deposito telematico è stato ancora facoltativo in virtù della proroga disposta dall’articolo 16 del Dl 228/2021. Tra gli adempimenti posti a carico del ricorrente (e controricorrente incidentale) in Cassazione vi è quello previsto dall’articolo 369 del Codice di procedura civile il quale prevede che il «ricorso deve essere depositato nella cancelleria della Corte, a pena d’improcedibilità, nel termine di venti giorni dall’ultima notificazione alle parti contro le quali è proposto» e che «il ricorrente deve chiedere alla cancelleria del giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata (…) la trasmissione alla cancelleria della Corte di cassazione del fascicolo d’ufficio; tale richiesta è restituita dalla cancelleria al richiedente munita di visto, e deve essere depositata insieme al ricorso». La riforma del processo civile ha soppresso il riferimento nell’articolo 369 al deposito «nella cancelleria della Corte di Cassazione» e abrogato il comma 3 ovvero l’onere per il ricorrente (o controricorrente) incidentale di fare richiesta di trasmissione del fascicolo (d’ufficio) alla cancelleria della Cassazione: adempimento da considerarsi abrogato a far data 30 giugno 2023.

Ravvedimento a più inneschi

di Duilio Liburdi e Massimiliano Sironi

La richiesta di documenti prima dell’avviso bonario sul controllo formale come “invito” al ravvedimento speciale. Come pure nei casi di avvio del controllo attraverso un questionario ovvero con la notifica di un Pvc. In molti casi, però, dovrà essere ben definita la linea di alternatività con altri istituti presenti nella legge di bilancio ovvero con le norme in materia di ravvedimento ordinario. I commi da 174 e seguenti della legge 197/2022 regolano l’istituto del ravvedimento speciale. Le violazioni che possono essere sanate, sono quelle, in generale, legate alle dichiarazioni dei periodi di imposta ancora accertabili.

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