tributi news del 17 gennaio 2024

Dagli abusi edilizi al «nero». Perché i sindaci rinunciano ai milioni della lotta agli evasori. L’autotutela diventa obbligatoria I temi di NT+ Tributi e bilanci. Sanatoria delle delibere tardive Imu e Tari, sul sito del Mef l’elenco di quelle efficaci. Sanatoria delle delibere tardive Imu e Tari, sul sito del Mef l’elenco di quelle efficaci. In 201 enti conguagli per l’Imu. Il servizio idrico costituisce prestazione.

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Dagli abusi edilizi al «nero». Perché i sindaci rinunciano ai milioni della lotta agli evasori

DI MILENA GABANELLI E ANDREA PRIANTE

Sono cinquant’anni che lo Stato tenta di coinvolgere i sindaci nella lotta all’evasione fiscale, il primo tentativo risale al 1974 con il dpr 600: «I Comuni partecipano all’accertamento dei redditi delle persone fisiche…». Nulla più di una dichiarazione d’intenti, ma siccome la norma non prevede alcun tornaconto per le amministrazioni locali, i Comuni non muovono un dito. Nel 2005 si decide quindi di scendere a patti coi sindaci e dal 2009 la storia cambia: i Comuni che incrociano le banche dati del catasto, della dichiarazione dei redditi, dell’Aire, della tassa sui rifiuti ecc. e segnalano le anomalie all’Agenzia delle entrate, possono tenersi il 30% di quanto recuperato. Il primo anno si portano casa un milione e 160mila euro. Nel 2011 possono tenersi il 50%, e l’incasso per i Comuni sale a 3 milioni. Ancora poca roba, però la strada sembra quella giusta. E così lo Stato decide di alzare la posta in gioco fino al 100%. Nel 2012 nelle casse dei Comuni entrano 11 milioni, 17 nel 2013, e 21 nel 2014. Ma poi la curva si inverte: nel 2016, 13 milioni; 11 nel 2018; fino ai 6,5 milioni del 2021.

L’autotutela diventa obbligatoria I temi di NT+ Tributi e bilanci

a cura di Anutel di Stefano Baldoni

Il decreto attuativo della delega fiscale (legge 111/2023), relativo alle modifiche allo statuto del contribuente (legge 212/2000), Dlgs 219/2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2024, ha modificato la disciplina dell’autotutela degli atti tributari, disciplina già da tempo presente nelle norme riguardanti i provvedimenti amministrativi (articolo 21-nonies della legge 241/1990). In particolare, il nuovo articolo 10-quater dello statuto disciplina l’esercizio del potere di autotutela obbligatoria da parte dell’amministrazione finanziaria, mentre il successivo articolo 10-quinquies quello di autotutela facoltativa. In base alle nuove norme introdotte nell’articolo 1 dello statuto dal Dlgs 219/2023, le disposizioni in materia di autotutela sono obbligatorie per l’amministrazione finanziaria, mentre valgono come norme di principio per le regioni e gli enti locali nell’adeguamento dei rispettivi ordinamenti. Tuttavia, il comma 3-ter dell’articolo 1 chiarisce che i medesimi soggetti, nel disciplinare i procedimenti amministrativi di loro competenza, non possono prevedere garanzie per il contribuente inferiori a quelle assicurate dalle citate disposizioni dello statuto, ma solo stabilire eventualmente livelli di tutela ulteriori.

Sanatoria delle delibere tardive Imu e Tari, sul sito del Mef l’elenco di quelle efficaci

La legge di Bilancio 2024 si preoccupa, poi, di regolare gli effetti della sanatoria con riferimento all’Imu, posto che la sanatoria è intervenuta successivamente alla data di scadenza del saldo Imu 2023. Dispone il comma 73 che l’eventuale differenza positiva tra l’Imu calcolata sulla base delle delibere oggetto di sanatoria e quella versata entro il 18 dicembre 2023, è dovuta senza applicazione di sanzioni e interessi entro il 29 febbraio 2024. Nel caso in cui emerga, invece, una differenza negativa – ipotesi che si verifica in caso di riduzione delle aliquote – il rimborso è dovuto secondo le regole ordinarie, ovvero entro 5 anni dalla data di pagamento. Per la Tari, invece, non occorreva una norma specifica, posto che le scadenze di pagamento sono autonomamente fissate dai Comuni, sicché delle tariffe oggetto di sanatoria occorrerà tenere conto nell’ultimo avviso di pagamento relativo al conguaglio 2023. Infine, il comma 74 della legge 213/2023 prevede che, a decorrere dall’anno 2024, nell’ipotesi in cui i termini di inserimento (14 ottobre) e di pubblicazione (28 ottobre) scadano nei giorni di sabato o di domenica, gli stessi siano prorogati al primo giorno lavorativo successivo, casistica, questa, che si è verificata nel 2023 e che si ripresenterà nuovamente nel 2028.

In 201 enti conguagli per l’Imu

Conguagli Imu entro il 29 febbraio per 201 comuni. Lo ha reso noto il Mef con un comunicato diffuso per fornire chiarimenti sul meccanismo previsto dall’art. 1, comma 72, della legge n.213/2023 (legge di bilancio 2024), In base a tale norma, limitatamente al 2023, si considerano tempestive le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote, purché inserite nel portale federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023 e pubblicate sullo stesso portale entro il 15 gennaio 2024. Si tratta di una sanatoria, posto che di norma la scadenza per la pubblicazione è fissata al 28 ottobre. Il Mef precisa che i provvedimenti in questione risultano già pubblicati sul sito internet www.finanze.gov.it

Il servizio idrico costituisce prestazione

Franco Ricca

L’ attività di somministrazione di acqua da parte della società che gestisce il servizio idrico integrato non costituisce, agli effetti dell’Iva, una cessione di beni, bensì una prestazione di servizi, da considerarsi effettuata all’atto del pagamento del corrispettivo. Di conseguenza, per stabilire se debba assoggettarsi al tributo l’erogazione dell’acqua in un comune qualificato extraterritoriale ai fini dell’imposta (Livigno e Campione d’Italia), occorre fare riferimento ai criteri previsti per la localizzazione delle prestazioni di servizi, ossia al luogo in cui è stabilito il fornitore (nei rapporti B2C) oppure il cliente (rapporti B2B). E’ quanto emerge dalla risposta ad interpello dell’Agenzia delle entrate n. 9 del 16 gennaio 2024. Il quesito principale mirava ad accertare la natura dell’operazione di somministrazione dell’acqua.

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