tributi news del 27 settembre 2023

Sforbiciata sulle sanzioni fiscali. In scadenza la definizione agevolata delle liti fiscali pendenti. Ancora pochi giorni per presentare l’istanza e effettuare il versamento. Definizione agevolata, l’errore scusabile evita il diniego. Atto annullato in primo grado solo per chi lo ha impugnato. Pronto l’applicativo per il prospetto delle aliquote Imu 2024.

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Sforbiciata sulle sanzioni fiscali

di Cristina Bartelli

Sforbiciata sulle sanzioni tributarie: si arriverà al 60% del dovuto allineando il sistema italiano a quello europeo. Accelerazione anche sul calendario dei versamenti, sull’accertamento e il contenzioso. Mentre valutazioni e simulazioni sono in corso al ministero dell’economia per individuare quelle misure all’interno della legge delega che potranno essere anticipate con la legge di bilancio. Perché “La volontà del governo è di andare incontro alle esigenze di famiglie e imprese in un momento molto difficile per l’economia italiana ed europea”. Lo spiega a ItaliaOggi il viceministro dell’Economia e alle finanze Maurizio Leo.

In scadenza la definizione agevolata delle liti fiscali pendenti

Monica Greco

Scadono il 2 ottobre (il 30 settembre cade di sabato) i termini per il perfezionamento della definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti al 1° gennaio 2023, prevista dalla legge di Bilancio 2023. La scadenza imminente prevede la presentazione telematica della domanda di definizione agevolata per ciascuna controversia e il pagamento di uno specifico importo rapportato al valore della controversia e allo stato e al grado in cui pende la stessa. Il contribuente può pagare in un’unica soluzione oppure la prima rata se vuol pagare in modo dilazionato, tenendo a mente che, dopo le prime 3 rate, può anche optare per pagare il proprio debito in un massimo di 51 rate, grazie alle novità introdotte dal decreto Bollette.

Ancora pochi giorni per presentare l’istanza e effettuare il versamento

Giuseppe Morina Tonino Morina

L’importo da versare per la definizione, cosiddetto «importo netto dovuto», si calcola al netto di somme pagate prima della presentazione della domanda di definizione a titolo di riscossione provvisoria in pendenza del termine di impugnazione dell’atto, o in pendenza del giudizio. Possono essere scomputati tutti gli importi di spettanza dell’agenzia delle Entrate pagati, in particolare, a titolo provvisorio per tributi, sanzioni, interessi, sempre che siano ancora in contestazione nella lite che si intende definire. Tra le somme scomputabili rientrano gli interessi per dilazione del pagamento delle somme iscritte a ruolo o affidate.

Definizione agevolata, l’errore scusabile evita il diniego

Francesco Villante

Definizione agevolata, l’ errore scusabile salva la procedura ed evita il diniego. Proprio a ridosso del termine del 30 settembre 2023 entro cui i contribuenti interessati dovranno presentare la domanda per accedere alla definizione agevolata delle controversie tributarie, l’Agenzia delle Entrate ha fornito due importanti risposte in relazione al suddetto istituto nel corso di un evento della stampa specializzata tenutosi in data 20.09.23, chiarendo alcuni dei molteplici dubbi applicativi sorti a contribuenti e professionisti alle prese con la predisposizione delle necessarie istanze e versamenti.

Atto annullato in primo grado solo per chi lo ha impugnato

Laura Ambrosi

I coobbligati che non hanno contestato la pretesa rischiano azioni esecutive anche se è già stata emessa una sentenza favorevole di annullamento dell’atto. A precisarlo è l’agenzia delle Entrate in risposta a uno specifico quesito posto in occasione dello speciale Telefisco 2023. Il caso riguarda un accertamento notificato in via solidale a più soggetti, impugnato però solo da uno di loro. Il giudizio instaurato si è concluso in I° grado con una sentenza favorevole, che ha integralmente annullato la pretesa, impugnata dall’Ufficio. Nelle more del giudizio di appello, l’agente della riscossione avviava delle azioni esecutive nei confronti degli altri coobbligati. È stato così richiesto all’Agenzia se fossero legittime le azioni intraprese dato l’annullamento dell’atto pur con sentenza non definitiva. L’Agenzia ha richiamato l’articolo 1306 del Codice civile secondo il quale la sentenza pronunziata tra il creditore e uno dei debitori in solido, o tra il debitore e uno dei creditori in solido, non ha effetto contro gli altri debitori o contro gli altri creditori, salvo che gli altri debitori la oppongano al creditore.

Pronto l’applicativo per il prospetto delle aliquote Imu 2024

di Stefano Baldoni

Va ricordato che il prospetto deve essere utilizzato anche dai comuni che non intendono differenziare le aliquote ulteriormente rispetto alle previsioni di legge e che nel caso di mancata coincidenza tra quanto riportato nella delibera ed il prospetto inserito nel portale del federalismo fiscale, prevale quest’ultimo. Insomma, una differenziazione talmente ampia che rischia di superare la famigerata «giungla delle aliquote» tanto contestata ai tempi della vecchia Ici. L’applicativo da poco rilasciato dal Ministero, a cui si accede tramite il Portale del federalismo fiscale (“gestione Imu”), può essere utilizzato dai comuni sin da subito e fino alla fine di ottobre 2023 allo scopo di testare le funzionalità dell’applicazione informatica, finalizzata a elaborare il prospetto da allegare alla delibera. I prospetti così simulati non hanno alcuna valenza. Da novembre invece i comuni potranno elaborare il prospetto per l’anno di imposta 2024, mentre l’invio telematico al Mef sarà possibile sono a partire dal mese di gennaio 2024.

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