Tributi news del 22 settembre 2023

Fisco locale: nella riforma sanatorie con il freno, avvisi bonari e stop licenze agli evasori. Al via le compensazioni tra tributi diversi – Sconti per chi paga con addebito sul conto. Regolamenti, paletti alle liti. Onere della prova alle Entrate

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Fisco locale: nella riforma sanatorie con il freno, avvisi bonari e stop licenze agli evasori

Più spinta ai versamenti spontanei, avvisi bonari prima di passare alla riscossione coattiva, tempi dimezzati dell’accertamento esecutivo per gli atti impugnati e sanatorie autonome, ma «con giudizio. Introduce la compartecipazione all’Irpef per finanziare Province e Città metropolitane e per le Città ripropone l’ipotesi della tassa d’imbarco in porti e aeroporti, aggancia il capitolo delle entrate locali a un calendario serrato, per rispettare uno degli obiettivi collegati alla quinta rata del Pnrr che entro fine anno imporrebbe la revisione del federalismo tentato con scarso successo nel 2011. Le misure di impatto più ampio si snodano però lungo i 36 articoli del decreto legislativo sui tributi. Inviare ai contribuenti comunicazioni bonarie per consentire la regolarizzazione di tardivi, parziali od omessi versamenti» con una sanzione ridotta al 10%, o di inviare vere e proprie «lettere di compliance» su cui il contribuente può controdedurre nei 30 giorni successivi. Accanto alla carota della compliance il testo non dimentica però il bastone della lotta “ostile” all’evasione. Che con la riforma può arrivare a negare licenze, autorizzazioni, concessioni, o i loro rinnovi, a chi si macchia di «irregolarità definitivamente accertate» nel pagamento dei tributi locali, a patto che questa sorta di “Durc fiscale” in chiave locale sia previsto per legge (Regioni) o regolamento (enti locali). Sull’accertamento esecutivo, spunta il dimezzamento a 60 giorni (30 se a riscuotere è direttamente l’ente creditore) della sospensione della riscossione.

Al via le compensazioni tra tributi diversi – Sconti per chi paga con addebito sul conto

Spazio alla compensazione in F24 tra tributi dello stesso ente locale. Possibilità di addebito diretto delle imposte locali sul conto corrente (come avviene, ad esempio, per le utenze domestiche) con l’appeal di uno sconto al contribuente del 5% fino a un massimo di 1.000 euro. Dichiarazione Imu solo telematica ma anche con la chance di integrare il modello con gli adempimenti previsti per ottenere le agevolazioni riconosciute per gli immobili oggetto di occupazione abusiva. Restyling per le tasse auto con un’individuazione più definita del periodo di riferimento, in modo da evitare richieste di rimborso e annessi contenziosi in caso di trasferimento di proprietà del veicolo in corso d’anno. Ma anche la chiara indicazione che il fermo amministrativo non fa venir meno l’obbligo di versamento della tassa di possesso. Nel testo consegnato dalla commissione di esperti per la fiscalità regionale e locale, c’è un ampio ventaglio di norme che punta a logiche di semplificazione negli adempimenti dichiarativi e nelle modalità di versamento dei tributi locali.

Regolamenti, paletti alle liti

I regolamenti locali e i provvedimenti amministrativi a carattere generale non devono essere impugnati quando non provocano una diretta e immediata lesione degli interessi dei destinatari. Se la lesione deriva dagli atti successivi esecutivi, che non costituiscono mera applicazione delle norme regolamentari, il ricorso non va proposto. Occorre, invece, contestare le norme regolamentari se l’amministrazione comunale assoggetta il contribuente al pagamento del tributo in presenza di un determinato presupposto e dopo l’emanazione delle disposizioni contenute nel regolamento il funzionario dell’ente locale non ha alcun potere discrezionale e non può che applicarle. Lo ha stabilito il Consiglio di stato, quarta sezione, con la sentenza 8276 del 12 settembre 2023.

Onere della prova alle Entrate

Per le operazioni ritenute soggettivamente (od oggettivamente) inesistenti l’onere della prova grava sull’Agenzia delle entrate. La Corte di Giustizia europea, infatti, ha da tempo stabilito che è la stessa Amministrazione finanziaria che deve dimostrare adeguatamente gli elementi oggettivi posti a base della pretesa.

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