Tributi news del 19 maggio 2023

Sindaci e dirigenti pari non sono. In Italia 1.300 norme tributarie. Par condicio nella tregua fiscale. Definizione con rate mensili. Liti catastali, comuni fuorigioco. L’accertamento contraddittorio limita il diritto di difesa. La Cassazione interviene sulla prescrizione breve dei consumi idrici ancorando il “dies a quo” alla data di fatturazione.

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Sindaci e dirigenti pari non sono

Responsabilità politica in capo ai sindaci (e ai presidenti di provincia), responsabilità gestionale in capo esclusivamente ai dirigenti. E’ questa la distinzione netta che dovrebbe al più presto essere recepita nel Tuel per evitare che sui primi cittadini ricadano responsabilità penali (spesso per omesso impedimento di eventi lesivi) che travalicano le loro competenze. Parallelamente alla riforma dell’abuso d’ufficio (su cui al momento ci sono ben 4 proposte di legge all’esame del parlamento) l’Anci rilancia come prioritario l’intervento sugli articoli 50, 54 e 107 del Testo unico enti locali e sulla legge Severino che costringe i sindaci a lasciare la guida dei comuni se indagati.

In Italia 1.300 norme tributarie

Sono oltre ottocento le disposizioni sui redditi e più di cinquecento quelle in materia di iva. “Troppe” – ha detto il vice-ministro dell’economia Leo, ospite ieri al convegno organizzato a Roma da Step Italy – “per questo le norme verranno calate in testi organici e sistematici”. “Con riguardo alla legge delega sulla riforma fiscale” – ha proseguito Leo – “c’è l’impegno di tutte forze politiche a chiudere i lavori prima della pausa estiva per poi procedere con la stesura dei decreti legislativi in tempi abbastanza rapidi”

Par condicio nella tregua fiscale

Par condicio nella tregua fiscale. Lo stralcio delle mini-cartelle fino a mille euro (affidate dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015) e la rottamazione quater non saranno solo appannaggio dei comuni che hanno affidato la riscossione delle proprie entrate ad Agenzia delle entrate Riscossione, ma anche degli enti che riscuotono direttamente o hanno scelto un concessionario privato. E’ quanto prevede il decreto legge “Bollette” (dl 34/2023) su cui ieri il governo ha incassato la fiducia alla Camera. L’estensione delle misure di pace fiscale, introdotte dalla Manovra 2023 (legge 197/2022) e potenziate dal ddl di conversione del decreto Milleproroghe.

Definizione con rate mensili

Definizione agevolata delle controversie tributarie, subentra la rateazione mensile per il pagamento degli importi dovuti. A fianco del pagamento in rate trimestrali, quando il totale dovuto per la definizione superi i mille euro, è facoltà del contribuente di avvalersi di un piano di pagamento di cinquantuno rate mensili del medesimo importo, scadenza fine mese (a parte il mese di dicembre in cui si deve pagare entro il 20) a partire dal mese di gennaio 2024, oltre le prime tre rate, da versarsi la prima entro il 30/9/2023 e le successive due il 31/10 e il 20/12/2023.

Liti catastali, comuni fuorigioco

L’ amministrazione comunale non può essere chiamata in causa quando il contribuente contesta la classificazione catastale di un immobile e la relativa rendita, che incide sul pagamento dell’imposta municipale. L’unico soggetto legittimato a contraddire è l’Agenzia delle entrate. La contestazione del provvedimento catastale non dà luogo a un litisconsorzio necessario con l’Agenzia delle entrate. Non va, infatti, integrato il contradditorio con il comune, poiché si tratta di un litisconsorzio facoltativo improprio, essendo l’ente locale estraneo al procedimento di determinazione della rendita. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con l’ordinanza 10577 del 19 aprile 2023.

L’accertamento contraddittorio limita il diritto di difesa

È illegittimo l’accertamento fondato su ragioni contraddittorie tra loro: il giudice deve infatti verificare se gli elementi a sostegno della pretesa rendono in concreto incerta la motivazione e se il contribuente può pienamente esercitare il proprio diritto di difesa. A precisarlo è la Cassazione con l’ordinanza n. 13620 depositata ieri.

La Cassazione interviene sulla prescrizione breve dei consumi idrici ancorando il “dies a quo” alla data di fatturazione

Con l’Ordinanza Pregiudiziale del 17/04/2023 con R.G. 2666/2022 il Giudice di Pace di Caserta ha richiesto ai sensi dell’art. 363-bis cod. proc. civ. la soluzione di una questione pregiudiziale in relazione ad un procedimento civile inerente la prescrizione breve dei corrispettivi per i consumi idrici relativo ad un contenzioso insorto tra un contribuente ed il Comune di San Nicola la Strada.

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