Tributi news del 11 aprile 2023

Definizione agevolate delle liti pendenti sui tributi locali – Adempimenti degli enti e primi dubbi applicativi. Firma a stampa, avvisi a rischio. Aree scoperte, esenzione solo con denuncia. Esenti Imu i beni destinati alla vendita iscritti nelle immobilizzazioni. Imu, pertinenzialità da provare.

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Definizione agevolate delle liti pendenti sui tributi locali – Adempimenti degli enti e primi dubbi applicativi

Scaduto al 31 marzo il termine entro il quale deliberare l’applicazione della definizione agevolata del contenzioso tributario pendente, gli enti territoriali che hanno deciso di fare ricorso a tale facoltà debbono ora procedere alla pubblicazione degli atti nel proprio sito internet istituzionale e alla trasmissione degli stessi al Mef entro il prossimo 30 aprile. Ma sulla attuazione della definizione agevolata delle liti tributarie di Comuni, Province e Regioni permangono ancora alcune incertezze, a partire dalla data entro la quale si perfezionerà il procedimento alternativo a quello giudiziario. Considerata l’incertezza in relazione al fatto che tale alternativa fosse riferita al singolo ente (come parrebbe dal dato testuale della norma) oppure al contribuente e tenuto conto della difficile applicabilità degli ulteriori istituti ai tributi locali, la maggior parte degli enti ha presumibilmente optato per introdurre nei propri ordinamenti interni la definizione agevolata delle liti tributarie.

Firma a stampa, avvisi a rischio

Sono nulli gli avvisi di accertamento o le ingiunzioni di pagamento emanati dall’amministrazione comunale o dal concessionario della riscossione sottoscritti con la firma a stampa, se non viene prodotto in giudizio, in caso di contestazione del contribuente, il provvedimento dirigenziale che autorizza la sottoscrizione senza la firma autografa. Il mancato deposito impedisce all’interessato e al giudice di verificare l’esistenza e la validità della delega del potere di firma del funzionario che ha emanato il provvedimento amministrativo. Lo ha stabilito la Corte di giustizia tributaria di primo grado di Salerno, sezione dodicesima, con la sentenza n. 781 del 12 marzo 2023.

Aree scoperte, esenzione solo con denuncia

Non può, soltanto in sede processuale, e senza la presentazione di un’originaria dichiarazione all’amministrazione comunale, invocarsi alcuna esclusione dall’assoggettamento a Tari per delle aree scoperte che siano oltretutto aree totalmente operative ed asservite all’esercizio dell’impresa. Lo afferma la sentenza n. 386/02/2022 emessa dalla Corte di giustizia tributaria di I grado di Bergamo e depositata lo scorso 11 ottobre.

Esenti Imu i beni destinati alla vendita iscritti nelle immobilizzazioni

Il limite alla fruizione dell’esenzione Imu è legato al fatto che l’immobile sia utilizzato dall’impresa, che ha come attività (oggetto sociale) quella di costruire immobili per destinarli alla vendita, come fonte di reddito. La destinazione degli immobili in proprietà dell’impresa è desumibile anche dalle modalità di contabilizzazione e iscrizione dei beni a bilancio: l’immobile non destinato alla vendita non è iscritto a rimanenze tra i beni dell’attivo circolante ma nelle immobilizzazioni. Così si pronuncia la Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia con la sentenza n. 949 del 9 marzo 2023.

Imu, pertinenzialità da provare

A i fini della totale esenzione dall’Imu di un’area per la quale si invochi un totale vincolo di pertinenzialità rispetto all’abitazione principale, dovrà esserne provata la natura di pertinenza sotto un profilo fattuale, dato dalla destinazione effettiva e concreta della cosa al servizio o ornamento di un’altra. Sono le osservazioni rassegnate dalla CGT di Como con la sentenza n. 209/03/2022, depositata lo scorso 10 ottobre.

 

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