Tributi news del 22 marzo 2023

Attuazione della delega fiscale: la better regulation al centro della mission del MEF. Pace fiscale, c’è aria di rinvio. Liti fiscali più ampie. Fisco senza buchi. Imu, gli alloggi sociali in attesa di assegnazione possono essere esentati dal Comune. Alloggi sociali, esenzioni ristrette.

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Attuazione della delega fiscale: la better regulation al centro della mission del MEF

Il Dipartimento delle Finanze si troverà impegnato, tra l’altro, nel dare attuazione – nei 24 mesi successivi all’emanazione della legge delega – ad un vasto progetto di riforma del Fisco italiano che investe ogni aspetto della normativa sostanziale relativa ai singoli tributi, sia quelli erariali, come l’IRPEF, che quelli regionali e locali, e che implica un impegno anche sotto al profilo della gestione della finanza pubblica. In quest’ultima prospettiva il Dipartimento fornirà un significativo supporto all’attività svolta dal Dipartimento della Ragioneria generale. Il Dipartimento garantirà, altresì, un importante contributo alle attività finalizzate a concretizzare il progetto di riforma, coordinando l’attività delle altre amministrazioni coinvolte e, in particolare, quella delle Agenzie fiscali. L’impegno del Dipartimento delle Finanze sarà, inoltre, volto a garantire la qualità della regolazione (c.d. better regulation). Il decisore politico, infatti, dovrà esser messo nelle condizioni di prendere le decisioni valutando il possibile impatto delle stesse sui cittadini e sulle imprese, nonché sull’organizzazione e sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni.

Pace fiscale, c’è aria di rinvio

Tregua fiscale pronta a allungare il calendario. In valutazione un rinvio della scadenza del 31 marzo 2023.Ecco che secondo quanto risulta a ItaliaOggi, chiusa, al ministero dell’economia, la questione dei correttivi al decreto legge blocca cessioni (dl 11/23, si veda altro articolo in pagina) si apre il dossier sul possibile rinvio dei termini in scadenza tra 10 giorni, il 31 marzo. La questione è tutt’altro che remota.

Liti fiscali più ampie

Si estende la giurisdizione del giudice tributario. Le opposizioni all’esecuzione esattoriale saranno proponibili dinanzi al giudice tributario. Questo è ciò che emerge dall’art. 19 della legge di conferimento al governo della delega per la riforma fiscale approvata il 16 marzo 2023 (si veda ItaliaOggi del 17/3/23).L’intervento normativo che l’esecutivo si pone di eseguire nei prossimi ventiquattro mesi mirerebbe a una razionalizzazione del riparto di giurisdizione tra giudice tributario e giudice ordinario, adeguandolo alle indicazioni fornite dalla Corte costituzionale e dalla Cassazione nelle pronunce successivamente rese.Ora, il problema di fondo che ha determinato la necessità di un intervento legislativo è sempre stato l’individuazione del giudice dinanzi al quale proporre l’opposizione agli atti dell’esecuzione ove questa riguardi la regolarità formale o la notifica del titolo esecutivo e, in particolare, ove il contribuente, di fronte al primo atto dell’esecuzione forzata tributaria (l’atto di pignoramento), alleghi di non avere mai ricevuto in precedenza la notifica del titolo esecutivo (ovverosia, il ruolo per il tramite della notificazione della cartella di pagamento)

Fisco senza buchi

Contraddittorio preventivo: il sistema non è anticostituzionale ma va adeguato. la mancata generalizzazione del contraddittorio preventivo con il contribuente, limitato a fattispecie tipizzate, risulta ormai distonica rispetto all’evoluzione del sistema tributario, avvenuta sia a livello normativo che giurisprudenziale. Di qui il monito della Corte. Spetta al legislatore il compito di adeguare la disciplina. Questo messaggio sembra colto nel ddl delega per la riforma fiscale che all’art. 4, c. 1, lett. e) dispone proprio di prevedere “una generale applicazione del principio del contraddittorio a pena di nullità” (si veda ItaliaOggi del 18 marzo 2023).

Imu, gli alloggi sociali in attesa di assegnazione possono essere esentati dal Comune

Gli alloggi sociali, durante il periodo strettamente necessario all’espletamento delle attività tecnicoamministrative necessarie all’assegnazione, possono considerarsi esenti, ma l’intervallo di tempo necessario a giustificare la continuità dell’esclusione dall’Imu va individuato dal Comune, con specifica previsione regolamentare. Sono queste le conclusioni raggiunte dal Dipartimento delle finanze nella risoluzione n. 2/DF/2023.

Alloggi sociali, esenzioni ristrette

E’ stato infatti ribadito il principio generale – già espresso nella circolare n.1/DF del 18 marzo 2020 – in base al quale può essere riconosciuta l’esenzione Imu agli alloggi sociali solo se sussistono due condizioni: – gli immobili devono possedere le caratteristiche ed i requisiti stabiliti dal decreto ministeriale 22 aprile 2008 che contiene la definizione di alloggio sociale; – devono essere rispettati i requisiti previsti per l’abitazione principale, vale a dire la residenza anagrafica e la dimora abituale da parte dell’assegnatario.

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