Tributi News del 16 marzo 2023

Evasione di necessità tollerata. Omesso versamento, con la riforma fiscale meno margini per far scattare il reato tributario. Accertamento valido anche se l’interessato non replica. De Nuccio (commercialisti): anticipare il concorso per i magistrati tributari.

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Evasione di necessità tollerata.

di Cristina Bartelli

Non pagare le tasse per pagare gli stipendi non è un reato fiscale ma quasi uno stato di necessità. Nel capitolo sulle sanzioni (articolo 20) della bozza di legge delega di riforma fiscale che il consiglio dei ministri approverà oggi, e che ItaliaOggi è in grado di anticipare, si prevede «di rivedere i profili relativi alla effettiva sussistenza dell’elemento soggettivo, nell’ipotesi di sopraggiunta impossibilità a far fronte al pagamento del tributo, non dipendente da fatti imputabili al soggetto stesso, al fine di evitare che il contribuente debba subire conseguenze penali anche in caso di fatti a lui non imputabili». In altre parole il legislatore potrà decidere che esistono delle cause per cui c’è una sorta di obbligo all’evasione, o meglio evasione di necessità, di fronte a altre situazioni considerate altrettanti rilevanti come ad esempio, in maniera forse paradossale ma esemplificativa la scelta se pagare i propri dipendenti o versare i contributi di un imprenditore in carenza di liquidità.

Omesso versamento, con la riforma fiscale meno margini per far scattare il reato tributario.

di Laura Ambrosi e Antonio Iorio

Attenuazione dei reati di omesso versamento e maggiore integrazione tra procedimento tributario e penale. Sono questi, in estrema sintesi, i criteri direttivi cui saranno improntate le modifiche del regime penale tributario previste dalla delega fiscale attesa oggi in Consiglio dei ministri.

Viene prevista la revisione dell’effettiva sussistenza dell’elemento soggettivo, nell’ipotesi di sopraggiunta impossibilità di pagamento del tributo, non dipendente da fatti imputabili al contribuente. Ancorché non sia espressamente esplicitato, appare abbastanza evidente che il riferimento sia ai reati di omesso versamento (Iva e ritenute) per i quali la giurisprudenza di legittimità, anche a sezioni unite, ha imposto la ricorrenza di circostanze abbastanza stringenti per l’esclusione della responsabilità del contribuente inadempiente.

Accertamento valido anche se l’interessato non replica.

Antonino Russo

Accertamento valido anche senza replica alle osservazioni del contribuente successive alla verifica fiscale. Tale è il pensiero della Cgt 1° grado di Matera (sentenza 6/2023). Il caso riguardava un atto impositivo successivo alla verifica fiscale ad una srl di cui il ricorrente era socio nell’anno di imposta della verifica. Avverso detto accertamento, l’interessato proponeva opposizione eccependone la nullità per vizio di motivazione, avendo l’ufficio omesso ogni valutazione sulle osservazioni, ex art. 12, co. 7, legge 212/2000, rese dallo stesso in relazione alla asserita infondatezza della pretesa. Il giudice materano ha però conferito una lettura diversa alla operatività delle garanzie di carattere procedimentale predisposte dalla norma suindicata sotto il profilo della mancata considerazione delle deduzioni difensive.

De Nuccio (commercialisti): anticipare il concorso per i magistrati tributari.

di Federica Micardi

«La riforma della giustizia tributaria del 2022 ha finalmente certificato la nascita della magistratura tributaria, il cui elemento qualificante è quello di garantire una più spiccata professionalizzazione e specializzazione dell’organo giudicante, attraverso il reclutamento di giudici a tempo pieno, selezionati per concorso» ha detto de Nuccio nel corso del suo intervento. Per i commercialisti l’istituzione di questa magistratura rappresenta un risultato importantissimo, che il Consiglio nazionale ha fortemente sostenuto e che non può essere messo in discussione. Perché la riforma diventi pienamente operativa servono però le necessarie professionalità. Da qui la proposta avanzata da de Nuccio: «per un più rapido popolamento del ruolo dei nuovi magistrati tributari e per una più efficace e celere messa a regime della riforma occorre che il legislatore intervenga per accelerare i tempi». La normativa infatti prevede che vengano assunti 68 nuovi magistrati l’anno dal 2024 a 2030 (per un totale di 476 unità)

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