Tributi news del 03 marzo 2023

Niente sanzioni per il mancato invio dei dati, il Viminale «svincola» le risorse per gli enti inadempienti. Appello tributario, alle Sezioni Unite le regole del contraddittorio. Cassazione, ricorso doc. Il diniego dell’agenzia delle Entrate anche dopo l’estinzione della lite. Ingorgo di scadenze per gli uffici comunali. Edifici di interesse storico, benefici fiscali cumulabili. Valore dell’area edificabile non riducibile dal giudice in via equitativa. I magazzini pagano la Tar. Il Cds: i dehors? Stagionali Via subito dopo 180 giorni. La pubblicità si paga al comune

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Niente sanzioni per il mancato invio dei dati, il Viminale «svincola» le risorse per gli enti inadempienti

Il ministero dell’Interno indirizza ai prefetti la circolare n. 24/2023 con cui segnala la presa in carico della norma del Dl 13/2023 che disapplica le sanzioni a carico degli enti locali nel caso di mancato invio dei dati relativi ai bilanci e rendiconti e di quelli necessari per il calcolo dei fabbisogni standard. Per questo comunica che il Dipartimento procederà a breve all’erogazione delle risorse economiche anche nei confronti dei soggetti attuatori per i quali il pagamento era stato sospeso a causa della mancata trasmissione dei dati relativi ai bilanci di previsione, rendiconti e bilancio consolidato ovvero delle informazioni richieste tramite il sistema Sose.

Appello tributario, alle Sezioni Unite le regole del contraddittorio

Saranno le Sezioni unite a decidere se l’appello tributario segue le regole sull’integrazione del contraddittorio nei confronti di tutti i partecipanti previste nel giudizio di primo grado ovvero se nel secondo grado esistono regole differenti. A chiedere la soluzione è l’ordinanza interlocutoria della Sezione tributaria della Suprema Corte n. 6204 depositata ieri.

Cassazione, ricorso doc

Atti sintetici e chiari: massimo dieci parole chiave, una sorta di tag, per descrivere in breve la materia del contendere. Sintesi in poche righe dei motivi di impugnazione, esposizione del fatto processuale fino a cinque pagine, memorie illustrative fino a quindici, esposizione dei motivi fino a trenta. Così il nuovo ricorso di legittimità dopo che la riforma del processo civile attuativa del Pnrr ha molto cambiato il giudizio davanti alla Suprema corte. Il vademecum per la redazione dell’atto è nel protocollo d’intesa fra la Cassazione, la procura generale di piazza Cavour, l’avvocatura generale dello Stato e il Consiglio nazionale forense. Chi sfora i limiti dimensionali non rischia l’inammissibilità del ricorso, ma bisogna vedere quanto risulti chiaro l’atto prolisso. Graditi gli atti navigabili e con collegamenti ipertestuali, che fra l’altro aumentano i compensi dei legali. Ma per completare la transizione digitale sarà chiesto ai difensori, alla fissazione dell’udienza, di ridepositare in via telematica tutti gli atti processuali cartacei già prodotti negli anni scorsi. Arrivano poi le linee guida per la proposta di definizione accelerata.

Il diniego dell’agenzia delle Entrate anche dopo l’estinzione della lite

Nel caso della definizione della lite pendente, il processo in corso non è sospeso in via automatica, ma il contribuente che intende avvalersi della definizione agevolata può farne richiesta al giudice. In tal caso, il processo è sospeso fino al 10 luglio 2023 ed entro la stessa data il soggetto legittimato ha l’onere di depositare nel fascicolo telematico, copia della domanda di definizione e del versamento del totale, o della prima rata da effettuarsi entro il 30 giugno 2023 (comma 197). Se ciò avviene il processo è dichiarato estinto, con decreto del presidente della sezione, o con ordinanza in camera di consiglio, se è stata fissata la data della decisione. Le spese del giudizio restano a carico della parte che le ha anticipate (comma 198).

Ingorgo di scadenze per gli uffici comunali

Gli uffici finanziari e tributari dei comuni sono alle prese, in questo periodo, con le consuete scadenze di legge per approvare gli atti di previsione e rendicontazione finanziaria, nonché le aliquote e le tariffe dell’anno. In questo 2023 si aggiungono adempimenti legati alle novità normative che costringono gli enti a mettere mano alla potestà regolamentare, con tutte le complicazioni del caso per l’iter di approvazione da parte del consiglio comunale (redazione atti, parere dell’organo di revisione, passaggio preliminare in giunta, ecc.).

Edifici di interesse storico, benefici fiscali cumulabili

La riduzione a metà dell’imponibile prevista in favore dei fabbricati d’interesse storico è cumulabile con l’analoga riduzione disposta per i fabbricati inagibili o inabitabili. Diversamente opinando si determinerebbe, tra l’altro, una ingiustificata disparità di trattamento. La conferma giunge dall’ordinanza n. 6266, depositata ieri dalla Corte di cassazione. Si tratta peraltro di una pronuncia che mantiene intatta la sua validità dopo la riforma dell’Imu attuata con la legge di Bilancio 2020 (legge 160/2019).

Valore dell’area edificabile non riducibile dal giudice in via equitativa

La determinazione del valore venale di un’area edificabile che il giudice tributario è chiamato ad effettuare nel contenzioso sorto tra contribuente e Comune deve essere tassativamente ricavata dai parametri vincolanti previsti dall’articolo 5, comma 5, del Dlgs 504/1992, che hanno riguardo «alla zona territoriale di ubicazione, all’indice di edificabilità, alla destinazione d’uso consentita, agli oneri per gli eventuali lavori di adattamento del terreno necessari per la costruzione, ai prezzi medi rilevati sul mercato della vendita di aree aventi analoghe caratteristiche». Non è consentito al giudice di merito ricorrere alla cosiddetta «equità sostitutiva» che l’articolo 113 del Codice di procedura civile ammette nei soli casi previsti dalla legge

I magazzini pagano la Tar

I magazzini utilizzati da un’impresa per lo stoccaggio dei prodotti realizzati in un altro locale dello stesso complesso aziendale sono soggetti al pagamento della tassa rifiuti. I rifiuti prodotti in un deposito o magazzino non possono essere considerati residui di un ciclo di lavorazione. Pertanto, la relativa superficie non può essere ritenuta produttiva di rifiuti speciali e esente dal pagamento del tributo. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con l’ordinanza 3828 dell’8 febbraio 2023.

Il Cds: i dehors? Stagionali Via subito dopo 180 giorni

I dehors sono quelle «opere stagionali e quelle dirette a soddisfare obiettive esigenze, contingenti e temporanee, purché destinate ad essere immediatamente rimosse al cessare della temporanea necessità. E, comunque, entro un termine non superiore a 180 giorni comprensivi dei tempi di allestimento e smontaggio del manufatto, previa comunicazione di avvio dei lavori all’amministrazione comunale». Lo precisa il Consiglio di stato, sezione II n. 1489 del 13/2/2023, che ci ricorda anche che «dehors» non è un termine giuridico, che trova cittadinanza nell’ordinamento

La pubblicità si paga al comune

La prima sentenza, a conferma che il presupposto pubblicitario sia da considerare sempre e comunque ad esclusivo vantaggio dei comuni. La Corte di Giustizia Tributaria di Milano, con la sentenza n.260 del 27 gennaio scorso, ha ritenuto infatti del tutto irrilevante la circostanza che l’installazione dei mezzi pubblicitari avvenga su strade provinciali, regionali o statali. La competenza autorizzatoria, che può interessare ad esempio la provincia così come l’Anas, non comporta il pagamento del canone per la diffusione di messaggi pubblicitari in loro favore. A questi enti saranno invece riservati canoni e corrispettivi rispettivamente per l’occupazione che viene realizzata sull’area di loro competenza e per il rilascio dell’autorizzazione.

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