Tributi news del 01 marzo 2023

Tari, il giudice tributario può disapplicare il regolamento. Limiti all’impugnazione immediata del ruolo al vaglio della Consulta. Sugli estratti di ruolo palla alla sezione tributaria. Tributi, il concessionario non può compensare i mancati riversamenti con altri crediti vantati nei confronti dell’ente locale. Limiti ai regolamenti comunali Tari nella disciplina dei rifiuti delle utenze non domestiche. Tax credit turismo e Imu, autodichiarazione via pec. Imposta di soggiorno, vincolo di destinazione dei proventi inderogabile

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Tari, il giudice tributario può disapplicare il regolamento

Il giudice tributario, ove ne ravveda la rilevanza ai fini del giudizio e l’illegittimità, può disapplicare un regolamento ovvero un atto amministrativo generale. Siffatto potere, previsto dall’art. 7 del d.lgs. n. 546/1998 e conforme ai principi generali ex art. 5 della l. n. 2248/1865, è esercitabile anche d’ufficio purché investa vizi censurati nei motivi di ricorso ed indipendentemente dall’avvenuta impugnazione in sede amministrativa. In merito l’unica preclusione discende dall’eventuale giudicato amministrativo che sancisca la legittimità dell’atto. In questi termini si è espressa la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 2216.

Limiti all’impugnazione immediata del ruolo al vaglio della Consulta

Con l’ordinanza n. 492 del 3 febbraio 2023 il Giudice di Pace di Napoli ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 12, comma 4 bis, d.p.r. 29 settembre 1973, n. 602, introdotto dall’art. 3 bis, D.L. 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215, nella parte in cui ha introdotto limiti alla impugnabilità immediata del ruolo, per violazione degli artt. 3, 24, 111, 113 e 117 della Costituzione.

Sugli estratti di ruolo palla alla sezione tributaria

E stratti di ruolo, legge Pittella ancora sotto esame. “Potrebbe venire in rilievo la questione di legittimità costituzionale sollevata dal ricorrente in memoria su profili non esaminati” dalla Cassazione a sezioni unite n. 26283/2022. Affermazione, quest’ultima, che ha convinto la Corte di cassazione, sezione civile, con ordinanza n. 3410 del 21 dicembre 2022, depositata il 3 febbraio 2023 (si veda ItaliaOggi del 9 febbraio 2023), a rimettere la questione davanti alla sezione Tributaria “non sussistendo il requisito della evidenza decisoria”

Tributi, il concessionario non può compensare i mancati riversamenti con altri crediti vantati nei confronti dell’ente locale

Non è prevista la possibilità da parte del concessionario di compensare i debiti derivanti dal mancato riversamento di tributi riscossi, con i crediti vantati a diverso titolo nei confronti dell’ente locale. L’opzione, se esercitata, configura l’inadempimento di una specifica obbligazione che grava sull’agente contabile, non giustificato da un oggettivo impedimento. È quanto emerge dalla sentenza n. 5/2023 della Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per il Veneto.

Limiti ai regolamenti comunali Tari nella disciplina dei rifiuti delle utenze non domestiche

La sentenza del Tar Napoli n. 758 del 2023 ha affrontato diversi aspetti relativi all’applicazione della Tari alle utenze non domestiche, con particolare riferimento alla produzione di rifiuti speciali ed alle facoltà di gestione autonoma dei rifiuti urbani prodotti che le attuali norme attribuiscono alle predette utenze. Il Tar ha evidenziato che è la normativa di legge (Dlgs 152/2006) a stabilire che sono speciali i rifiuti prodotti dalle attività agricole, industriali, artigianali, commerciali, ecc. I regolamenti comunali non potevano e non possono modificare tale classificazione.

Tax credit turismo e Imu, autodichiarazione via pec

Imu e turismo, chi si è visto negare il tax credit nonostante abbia inviato l’autodichiarazione entro il 28 febbraio 2023 può ripetere l’adempimento via pec anche in data successiva. Questo almeno per la particolare situazione di soggetti che siano subentrati nelle posizioni fiscali di altri a seguito di operazioni straordinarie. A chiarirlo è stata ieri l’Agenzia delle entrate, tramite la pubblicazione di due nuove risposte all’interno della sua sezione faq (frequently asked questions).

Imposta di soggiorno, vincolo di destinazione dei proventi inderogabile

L’imposta di soggiorno può finanziare solo gli specifici ambiti funzionali inerenti al turismo, così come declinati dall’articolo 4, comma 1, Dlgs. 23/2011, e non invece quelli riferibili in via mediata e incidentale all’ambito turistico. Questo, in sintesi, il parere della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per il Veneto che, nella deliberazione n. 52/2023, chiarisce che le norme in materia di destinazione dei proventi derivanti da imposta di soggiorno individuano specificamente singole fattispecie, quali: 1) interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive; 2) interventi di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali ed ambientali locali; 3) servizi pubblici locali inerenti ai predetti interventi. Nessuna interpretazione estensiva, nè analogica (articolo 14 delle Preleggi), può dunque essere operata in sede ermeneutica in riferimento al vincolo normativo esistente.

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