tributi news del 17 febbraio 2023

Dalla Riscossione cassetto con i ruoli rottamabili. Rottamazione quater: come richiedere il prospetto dei carichi definibili. Definizione a costo zero per le liti che riguardano le sanzioni tributarie. Giustizia tributaria, resta il vincolo sui togati. Tari, conta l’anno del credito, non quello della notifica dell’accertamento Vincenzo Paolo Bellisario.

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Dalla Riscossione cassetto con i ruoli rottamabili

di Luigi Lovecchio

È disponibile sul sito di agenzia delle Entrate – Riscossione (Ader) l’applicativo che consente di effettuare la compilazione “guidata” della domanda di rottamazione quater, da trasmettersi, solo in via telematica, entro il 30 aprile. Lo segnala il comunicato stampa diramato giovedì 16 febbraio da Ader. Attraverso questo servizio, il debitore interessato potrà individuare i carichi potenzialmente definibili, in base alla sanatoria introdotta con la legge di Bilancio 2023, e conoscere il costo totale della rottamazione quater. Si consente così la redazione guidata della domanda, per prevenire successivi rigetti da parte dell’agente della riscossione. Resta ovviamente fermo che se il debitore intende comunque includere nella domanda anche partite diverse da quelle segnalate, lo potrà fare. In caso di provvedimento di diniego, totale o parziale, della definizione da parte di Ader, da trasmettersi entro il 30 giugno , egli potrà impugnarlo, entro 60 giorni dalla ricezione. Si ricorda che sono ammesse alla rottamazione quater tutte le partite trasmesse all’agente della riscossione fino al 30 giugno 2022. Se si è in possesso della cartella di pagamento si deve guardare alla data di consegna del ruolo e non a quella in cui il ruolo è stato reso esecutivo.

Rottamazione quater: come richiedere il prospetto dei carichi definibili

Il prospetto, che può essere richiesto anche dagli intermediari, è molto utile in quanto, oltre a fornire una serie di informazioni indispensabili per identificare i carichi pendenti, riporta anche gli importi dovuti aderendo alla definizione. In tal modo, quindi, è possibile conoscere in anticipo, rispetto alla presentazione dell’istanza, gli esborsi necessari per chiudere le pendenze con il Fisco.

Definizione a costo zero per le liti che riguardano le sanzioni tributarie

La definizione agevolata della lite avente a oggetto una sanzione collegata al tributo si ottiene senza versare nulla, a patto che il tributo sia stato integralmente versato. La conferma della Cassazione, giunta con l’ordinanza 4997/2023, è utile anche ai fini dell’attuale sanatoria, modellata sulla falsariga di quella del 2018. Il principio di diritto, tuttavia, se generalizzato, potrebbe determinare conseguenze penalizzanti per il contribuente, in presenza, ad esempio, di lunghi piani di rateazione con l’agente della riscossione.

Giustizia tributaria, resta il vincolo sui togati

di Ivan Cimmarusti

La nuova composizione dell’organo di autogoverno della giustizia tributaria (Cpgt) – come prevista dalla legge di riforma 130/2022 – non si tocca. Il Governo fa marcia indietro rispetto all’iniziale intenzione di modificare la struttura della componente togata, che dunque dovrà essere composta, «in ogni caso», da un magistrato proveniente, rispettivamente, dalle giurisdizioni ordinaria, amministrativa, contabile e militare. L’ipotesi di cambiare la struttura del Cpgt, togliendo il vincolo di un togato per ogni giurisdizione, era emersa nei giorni scorsi con una prima bozza del decreto Pnrr, in discussione oggi al Consiglio dei ministri. Nella nuova formulazione quella modifica è venuta meno ma restano tutte le nuove disposizioni che il viceministro delle Finanze, Maurizio Leo, ha inserito nel Dl per accelerare l’iter di attuazione della giurisdizione riformata, come ci chiede la Commissione europea.

Tari, conta l’anno del credito, non quello della notifica dell’accertamento Vincenzo Paolo Bellisario

L’iscrizione a ruolo conseguente al mancato pagamento della Tari deve recare, come anno del credito, l’anno in cui il debitore avrebbe dovuto eseguire il versamento e non l’anno di notifica dell’avviso di accertamento. È quanto si ricava dalla sentenza n. 1770/2022 depositata il 21 dicembre scorso dalla Cgt di primo grado di Taranto (Occhinegro, Presidente e Relatore). In effetti, il decreto del ministero delle Finanze 321/1999, con l’articolo 1, comma 1, lett. f), impone l’obbligo di indicare “l’anno o il periodo di riferimento del credito”.

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