tributi news del 13 febbraio 2023

Tributi, sulla tregua fiscale delle liti l’incognita della sanatoria spezzettata. L’intimazione è salvata dagli atti interruttivi. Esenzione Imu solo con il doppio requisito. L’imposta sul mattone non esonera le case Iacp. Sulle aliquote Imu ancora un rinnovo tacito. Tarsu da ridurre in caso di disfunzione non temporanea della raccolta rifiuti.

#Imu #newsletter #dirittotributario #imu #tari #canoneunico #accertamento #riscossione #stampaetributi #tommasoventre

**

Tributi, sulla tregua fiscale delle liti l’incognita della sanatoria spezzettata

di Pasquale Mirto

Tra i vari emendamenti governativi al Milleproroghe c’è il nuovo comma 221-bis della legge di Bilancio 2023, che sta già creando incertezze. La norma risolve il dubbio sull’applicabilità di conciliazione agevolata e definizione transattiva delle liti pendenti innanzi la Cassazione, che ora il Comune potrebbe decidere di applicare con delibera entro il 31 marzo. Ma il comma rimanda alla scelta comunale l’applicazione dei commi «da 206 a 221», tra i quali c’è anche la nuova possibilità, almeno per i Comuni, di regolarizzazione degli omessi versamenti rateali. Il primo dubbio è se il Comune possa decidere di applicare i primi due istituti e non la regolarizzazione degli omessi versamenti rateali. Si ritiene che nell’esercizio della potestà regolamentare la scelta sia consentita, anche considerando che si tratta di istituti autonomi, i primi volti a definire il contenzioso pendente, l’ultimo ad agevolare i contribuenti in difficoltà con i pagamenti.

L’intimazione è salvata dagli atti interruttivi

La regolare notifica, dopo le cartelle di pagamento, di ulteriori atti interruttivi come gli avvisi di intimazione comporta la declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione dell’ultima ingiunzione con cui il contribuente assuma di aver conosciuto per la prima volta le sue pendenze. Lo ha stabilito la Cgt di I grado di Milano nella sentenza n. 2693/2022, depositata lo scorso 6 ottobre.

Esenzione Imu solo con il doppio requisito

Massimo Romeo

La necessità del duplice requisito (dimora abituale e residenza anagrafica) è stata confermata dalla sentenza 209/2022 della Consulta che ha consentito ai coniugi, dimoranti in due abitazioni, di usufruire di una doppia esenzione alla condizione che, in capo a ciascuno di essi, sussistano i concorrenti requisiti della dimora abituale e della residenza anagrafica. Così la Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia con la sentenza n. 166 del 18 gennaio 2023.

L’imposta sul mattone non esonera le case Iacp

di Giuseppe Debenedetto

Gli alloggi assegnati dagli istituti autonomi case popolari (Iacp) non possono usufruire dell’esonero dall’Imu previsto per gli alloggi sociali, in presenza di una normativa «speciale» che dispone l’applicazione della detrazione di 200 euro e che deve prevalere sulla disposizione generale relativa agli alloggi sociali. È quanto stabilito dalla Corte di giustizia tributaria di II grado della Puglia con la sentenza 204/2023, che ha respinto l’appello di Arca Puglia Centrale confermando l’esito del giudizio di primo grado. Dal 2014 molti enti di edilizia residenziale pubblica ex Iacp, variamente denominati dalle leggi regionali (Ater, Aler, Atc, Arca, eccetera), ritengono di dover usufruire dell’esonero dall’Imu previsto per gli alloggi sociali come definiti dal decreto del ministro delle Infrastrutture 22 aprile 2008, richiamato dal Dl 102/2013 che ha equiparato gli alloggi sociali alle abitazioni principali.

Sulle aliquote Imu ancora un rinnovo tacito

di Pasquale Mirto

Tra le novità della legge di Bilancio c’è anche una modifica al regime di pubblicazione ed efficacia delle aliquote Imu, che sta preoccupando gli uffici comunali. La nuova formulazione introduce un obbligo di adeguamento per tutti i Comuni, perché in difetto si renderanno applicabili le aliquote di base, con evidenti riflessi sui bilanci comunali. Ma l’obbligo che sarà cogente solo con l’approvazione del decreto ministeriale, e per il 2023 il Comune può evitare di confermare espressamente le aliquote del 2022. Anzi, è facile immaginare che il decreto sarà approvato successivamente allo scadere del termine di approvazione del bilancio 2023, proprio per non creare confusione, oltre che per non incidere sugli equilibri dei bilanci comunali, in caso di avvenuta approvazione delle aliquote 2023 (il termine ordinario sarebbe il 31 dicembre), che potrebbero non trovare corrispondenza in quelle elencate nel prospetto ministeriale.

Tarsu da ridurre in caso di disfunzione non temporanea della raccolta rifiuti

di Amedeo Di Filippo

In caso di disfunzione non temporanea della raccolta rifiuti è dovuta la riduzione tariffaria, a prescindere dalle responsabilità del Comune nella gestione del servizio. Lo afferma la Corte di cassazione con l’ordinanza n. 2374/2023.

Check Up Gratuito

Compila il form  e saremo in grado di analizzare la tua situazione e di proporti la nostra assistenza