Entrate, organici rafforzati per dare la svolta al fisco digitale. La rottamazione a più piani. Inesistente la notifica da un indirizzo Pec fuori dai pubblici registri. L’abitazione principale presuppone sempre la residenza.
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Entrate, organici rafforzati per dare la svolta al fisco digitale
di Marco Mobili e Giovanni Parente
Il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, lo ha ripetuto più volte negli ultimi mesi. Rispetto alla pianta organica prevista all’Agenzia mancano quasi 15mila dipendenti. Uomini e donne che servirebbero a far girare a pieno regime la macchina dell’amministrazione finanziaria e ad assecondare l’ulteriore spinta verso la digitalizzazione sia nei servizi ai contribuenti sia nell’utilizzo dell’ormai sterminata mole di informazioni disponibili per la prevenzione (compliance) e il contrasto all’evasione fiscale. Ora però si punta a invertire il trend. Da un lato con i concorsi già banditi nel 2022, dall’altro con l’intervento su misura introdotto dall’ultima legge di Bilancio che mette in campo risorse per poco più di 48 milioni di euro nel 2023 e 191,8 milioni a partire dal 2024. Risorse che serviranno a bandire concorsi per assumere 3.900 nuovi funzionari a tempo indeterminato. Le procedure potranno essere svolte anche in deroga alle disposizioni sul concorso unico e a quelle in materia di mobilità tra pubbliche amministrazioni.
La rottamazione a più piani
di Giuliano Mandolesi
In caso di presentazione di più istanze di rottamazione per carichi diversi (in modalità frazionata) i contribuenti riceveranno più piani di dilazione e non un’unica rateizzazione omnicomprensiva. Inoltre, qualora vi siano all’interno delle domande trasmesse sia carichi definibili sia debiti non rottamabili, perché non rientranti nel perimetro della definizione agevolata, non vi sarà lo scarto integrale dell’istanza ma, come nelle precedenti edizioni della sanatoria, vi sarà l’accoglimento parziale della richiesta con la scontistica applicata solo sui carichi definibili. Questi sono i chiarimenti forniti dall’agenzia delle entrate riscossione in merito alla gestione del quarto atto della definizione agevolata delle cartelle esattoriali, una delle principali disposizioni della tregua fiscale disciplinata all’articolo 1 commi da 231 a 252 della legge 197/2022 (legge di bilancio 2023).
Inesistente la notifica da un indirizzo Pec fuori dai pubblici registri
di Davide Settembre
La notifica di una cartella di pagamento proveniente da un indirizzo di Pec non risultante dai pubblici registri è giuridicamente inesistente e, pertanto, non è suscettibile di sanatoria ai sensi dell’articolo 156 del Codice di procedura civile. A ribadirlo sono i giudici della Cgt di secondo grado del Lazio, con la sentenza n. 6507 del 30 dicembre scorso (Presidente Pannullo, Relatore Mercurio). Nel caso sottoposto ai giudici la Ctp aveva accolto il ricorso introduttivo del contribuente contro una cartella di pagamento. I giudici di primo grado avevano ritenuto inesistente la notifica effettuata a mezzo Pec da Agenzia Entrate Riscossione, in quanto proveniente da un indirizzo non risultante dai pubblici registri.
L’abitazione principale presuppone sempre la residenza
di Stefano Baldoni
L’abitazione principale è sempre quella di residenza anagrafica del possessore, non rilevando l’eventuale destinazione a dimora abituale della stessa in assenza del dato anagrafico. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 826/2023, torna sulla questione della definizione dell’abitazione principale ai fini Imu dopo l’intervento della Corte costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità di alcune disposizioni relative alla stessa. Quindi si conferma la necessità della coincidenza della residenza anagrafica e del domicilio abituale del possessore per poter usufruire dell’esenzione per l’abitazione principale.
Il video
https://www.youtube.com/watch?v=XnY_SoaotT0
Il podcast
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