Tributi News del 03 gennaio 2023

Tregua fiscale, superlavoro dell’Agenzia per l’attuazione.
di Duilio Liburdi e Massimiliano Sironi
L’approvazione della legge di bilancio per il 2023 è caratterizzata da un nutrito pacchetto di norme che hanno l’obiettivo comune di regolamentare in modo agevolato i rapporti con l’amministrazione finanziaria. A differenza degli anni precedenti, inoltre, la particolarità della manovra per il 2023 risiede nel fatto che l’impianto normativo originariamente contenuto nel ddl non è stato modificato nelle parti sostanziali. Ciò, pertanto, rende ipotizzabile che i provvedimenti attuativi delle diverse disposizioni siano adottati in tempi rapidi. Un primo segnale in tal senso è stato dato dall’agenzia delle entrate con la risoluzione n. 80 del 27 dicembre 2022 nella quale sono stati esaminati i profili di una norma di sanatoria ancora tecnicamente non in vigore ma con un termine, nonostante questo, “aperto”.

Definizione agevolata scivolosa. 
di Giuliano Mandolesi e Fabrizio G. Poggiani
D efinizione agevolata degli avvisi bonari dai calcoli diabolici e solo in modalità “fai-da-te”. In attesa di eventuali chiarimenti dell’amministrazione finanziaria e nell’urgenza di far rientrare nella sanatoria anche i pagamenti delle rate in scadenza già in questi giorni, per le comunicazioni di irregolarità attualmente dilazionate in venti rate, perché di importo superiore a 5.000 euro, i debitori devono in autonomia effettuare il ricalcolo del piano con la sanzione ridotta al 3% (invece del 10%) e proseguire i pagamenti “scontati” rispettando modalità e termini di versamento già fissati. Più complessa, invece, la gestione degli avvisi in corso di rateizzazione e di importo inferiore a 5.000 euro; su questa tipologia di atti operano, infatti, due disposizioni agevolative, concernenti la scontistica sulle sanzioni prevista dalla definizione e la rideterminazione del numero massimo di rate in cui il debito è rateizzabile che passano da otto a venti.

Liti pendenti in Cassazione: quale definizione conviene ai contribuenti?.
Sara Mecca
La legge di Bilancio 2023 ha previsto, tra le misure di sostegno in favore dei contribuenti, la possibilità di definire le liti pendenti in Cassazione. Anche la legge di riforma della giustizia tributaria ha delineato una definizione dei procedimenti pendenti innanzi alla Suprema Corte. Peraltro, la stessa legge di Bilancio sancisce che i due istituti sono tra loro alternativi, dando la possibilità ai contribuenti di aderire all’uno o all’altro istituto. Le due definizioni, quindi, verranno inevitabilmente a intrecciarsi, seppur per un periodo limitato di tempo e i contribuenti saranno chiamati a valutare a quale sia più conveniente aderire. Doppia chance di definizione agevolata delle liti fiscali pendenti in Cassazione: la prevede la riforma della giustizia tributaria (legge n. 130/2022) e la legge di Bilancio 2023.

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