Tributi news del 16 novembre 2022

Tregua fiscale ad ampio raggio. Una riforma fiscale agile. La legge Calderoli sull’autonomia dimentica il fondo perequativo. L’iter per gli irreperibili va attivato solo se si può documentare la ricerca. Notifiche, prima della procedura per irreperibilità assoluta ricerche nel Comune di appartenenza.

Esenzione IMU: il valore della residenza anagrafica. No a tariffe Tari maggiori per i non residenti.

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Tregua fiscale ad ampio raggio

di Giuliano Mandolesi

Tregua fiscale ad amplissimo raggio: oltre agli interventi sulle cartelle esattoriali, in previsione nella sanatoria anche la riduzione al 5% delle sanzioni sugli avvisi bonari 2019-2021 con possibilità di rateizzazione in cinque anni e il pagamento senza multa dei versamenti periodici omessi nel 2022 per Iva, Irpef o Ires, anch’essi dilazionabili in quattro o cinque annualità. Sulle cartelle doppio intervento con cancellazione di quelle entro il 2015 sotto i mille euro (il cui costo di riscossione è superiore all’incasso previsto) e per quelle fino a 3 mila euro taglio al 50% dell’imposta richiesta, azzeramento di interessi ed aggio, sanzione ridotta al 5% e dilazione quinquennale. La nuova disposizione comprenderà anche gli avvisi di accertamento con un potenziamento dell’istituto dell’adesione (ancora non reso noto). Queste sono le anticipazioni fornite dal viceministro dell’economia e delle finanze Maurizio Leo.

Una riforma fiscale agile

di Cristina Bartelli

Un veicolo normativo agile per la riforma fiscale, tenendo fuori dal ridisegno delle imposte la tassazione sugli immobili. Un lavoro di ricerca sul mondo del credito e imprese e l’auspicio che non si approvi la legge di bilancio 2023 come la manovra 2022 quando la commissione finanze ricevette il testo e ebbe solo 12 ore di tempo per leggerlo. Sono queste alcune delle indicazioni sull’agenda dei lavori della commissione finanze della camera che arrivano da parte del neo presidente eletto Marco Osnato (FdI). Osnato prova a rassicurare anche sul tema del momento superbonus e cessione crediti: « ho ambizione che sia commissione sia aula possano dare i loro suggerimenti e vengano ascoltati.

La legge Calderoli sull’autonomia dimentica il fondo perequativo

É proprio sul pezzo più importante dell’articolo 119 che casca l’asino. Nell’articolo 5, comma 2, del Ddl Calderoli viene omesso quanto sancito dal combinato disposto dai commi 3 e 4 dell’articolo 119 novellato dalla revisione della Carta del 2001. Una “dimenticanza” grave che non tiene affatto conto della maggiore novità prodotta dall’opera del legislatore costituzionale di allora: l’istituzione di un fondo perequativo non vincolato per i territori (poi identificato nelle Regioni dalla legge 42/2009) con minore capacità fiscale per abitanti, tale da non potere soddisfare i livelli essenziali delle prestazioni, inerenti i diritti sociali.

L’iter per gli irreperibili va attivato solo se si può documentare la ricerca

Il messo che non trova il contribuente deve documentare esattamente le ricerche svolte prima di procedere con la notifica prevista per gli irreperibili assoluti. Lo precisa la Cassazione, con l’ordinanza 33616/2022 depositata il 14 novembre.

Notifiche, prima della procedura per irreperibilità assoluta ricerche nel Comune di appartenenza

La Cassazione ha precisato che il messo notificatore, prima di procedere all’invio, deve effettuare nel Comune del domicilio fiscale del contribuente le ricerche volte a verificare la sussistenza dei presupposti per operare la scelta del procedimento notificatorio, onde, accertare che il mancato rinvenimento del destinatario sia dovuto a irreperibilità assoluta in quanto nel Comune, già sede di domicilio fiscale, il contribuente non ha più né abitazione, né ufficio o azienda e quindi mancano dati ed elementi oggettivamente idonei per notificare altrimenti l’atto.

Esenzione IMU: il valore della residenza anagrafica

La Corte di giustizia tributaria di primo grado di Milano con la sentenza n. 2636 essendo datata 28 settembre 2022 ha involontariamente anticipato quanto poi è stato affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza 209 del 13 ottobre 2022, ossia che il requisito della dimora abituale va riferito soltanto al possessore e non più al nucleo familiare.

No a tariffe Tari maggiori per i non residenti

Non è legittima la previsione di una tariffa Tari per le utenze domestiche non residenti superiore rispetto a quella prevista per le utenze residenti. Il Tar Lecce, con la sentenza n. 1673/2022, ha dichiarato l’illegittimità dei provvedimenti con cui un comune aveva stabilito per le utenze domestiche residenti una tariffa superiore a quella prevista per quelle residenti. I Giudici amministrativi evidenziano infatti che suddetto impianto tariffario è illogico e discriminatorio, in quanto non si correla con l’effettiva capacità di produrre rifiuti.

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