Tributi News del 15 Novembre 2022

Il giudizio tributario deve essere sganciato dalla dipendenza dal Mef. Liti tributarie al giudice unico. Crediti di giustizia in stallo nel magazzino di Equitalia. Cartelle, blocco del credito non giustifica l’impugnazione. Pace fiscale in dirittura. Nuove sanatorie, sulla scelta peserà anche il contenzioso. Esenzione Imu con prova contraria sul dato anagrafico. Regolamenti Tari da modificare entro l’anno. Sanzione per mancato versamento, possibile la riduzione per sproporzione. Sull’equivoco delle gare per le installazioni pubblicitarie.

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Il giudizio tributario deve essere sganciato dalla dipendenza dal Mef.

di Enrico De Mita

Terzietà e imparzialità del giudice ed efficienza della giustizia tributaria sono poste a rischio dalla riforma di recente entrata in vigore. La Corte di Giustizia Tributaria di Venezia lo sospetta con l’ordinanza 408/2022, ha disposto l’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale. Il giudice tributario a libro paga, a libro premi e/o sanzioni del Mef non è magistrato libero. Questo – in sintesi – il senso dell’ordinanza richiamata, orientata dall’obiettiva censura dell’irragionevole esercizio della discrezionalità del legislatore. «l’esito della lite potrà essere conforme a diritto solo in quanto chi si appresta a giudicare si senta libero di farlo e perciò in grado di esercitare il proprio dovere di ius dicere».

Liti tributarie al giudice unico.

di Ivano Tarquini

Le cause affidate al giudice monocratico saranno individuate per mezzo dell’imposta virtuale secondo quanto disposto dall’art. 4, comma 1, lettera b) della legge 130/2022 del 31 agosto riguardante le disposizioni in materia di giustizia e di processo tributario. E la individuazione dell’imposta sarà rilevante anche per l’individuazione della modalità di trattazione, se da remoto o in presenza. Come è noto infatti la riforma del contenzioso tributario, che ha introdotto le Corti di giustizia di primo e secondo grado in luogo delle Commissioni tributarie, mette in campo anche il nuovo organo del Giudice monocratico il quale sarà chiamato a risolvere le controversie di importo di valore fino a 3 mila euro.

Crediti di giustizia in stallo nel magazzino di Equitalia.

di Giulia Sirto

ancora cospicuo l’ammontare di crediti di giustizia arretrati da riscuotere per Equitalia, nonostante un aumento del 6% nel 2021 dei provvedimenti che legittimano l’azione di recupero della società. Questo è quanto risulta dalla relazione sulla gestione 2020 di Equitalia giustizia spa, approvata con la determinazione del 6 ottobre n. 116/2022 della Corte dei Conti (sezione controllo sugli enti), pubblicata ieri.

Cartelle, blocco del credito non giustifica l’impugnazione

ed Enrichetta Glave

blocco delle forniture e la preclusione dell’accesso al credito non rientrano tra le ipotesi pregiudizievoli che legittimano l’impugnazione diretta della cartella di pagamento invalidamente notificata. È quanto stabilito dalla Corte di cassazione con la recente ordinanza n. 31561 del 25 ottobre 2022. Tale orientamento si pone nel solco interpretativo tratteggiato dalle sezioni unite che, con sentenza n. 26283 del 6 settembre 2022, hanno avallato nella sua interezza il dispositivo dell’art. 12, comma 4-bis del dpr n. 602/1973 ed esteso l’applicabilità della norma anche ai processi in corso.

Pace fiscale in dirittura.

di Giuliano Mandolesi

Pace fiscale, fine dell’annus horribilis: dopo il pagamento lo scorso 30 aprile e 31 luglio delle rate arretrate 2020 e 2021, in scadenza il prossimo 30 novembre l’ulteriore maxi versamento delle quattro rate targate 2022. Grazie ai 5 giorni di tolleranza (il c.d. lieve ritardo) previsti dall’articolo 3, comma 14-bis, del dl n. 119 del 2018, il versamento sarà ritenuto valido se effettuato entro e non oltre il 5 dicembre 2022. Con il maxi saldo in arrivo tra poco più di due settimane, si conclude anche per la rottamazione ter la regolarizzazione delle rate pregresse targate dal 2020 al 2022 e stabilita in conseguenza del nuovo calendario dei pagamenti ridefinito con il decreto sostegni ter (il dl 4/2022) per tentare di ripescare gli oltre 500mila contribuenti decaduti dalle sanatorie lo scorso dicembre.

Nuove sanatorie, sulla scelta peserà anche il contenzioso.

di Giuseppe Morina e Tonino Morina

Si torna a parlare di pace fiscale, con nuove sanatorie e rottamazione cartelle, per fare un po’ di pulizia sulle tante controversie pendenti. Le quali contribuiscono a portare oltre mille e 100 miliardi di euro il valore dei debiti a ruolo non riscossi. Probabilmente, se ne potrà incassare poco più del 5%. Anche perché sono molti i contribuenti deceduti, falliti o nullatenenti. Come riferito dal direttore dell’agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini in audizione parlamentare ad aprile, un magazzino di queste dimensioni è ingestibile.

Esenzione Imu con prova contraria sul dato anagrafico.

di Massimo Romeo

Le risultanze anagrafiche hanno valore meramente presuntivo sul luogo di residenza effettiva e possono essere superate da una prova contraria che può consistere anche nella produzione della denuncia Tari, degli avvisi di pagamento delle utenze domestiche o della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà dell’amministratore di condominio. Così si pronuncia la Corte di giustizia tributaria di primo grado di Milano con la sentenza n. 2636 del 28 settembre 2022.

Regolamenti Tari da modificare entro l’anno.

di Stefano Baldoni

Regolamenti tari da adeguare entro fine anno ai nuovi obblighi sulla qualità del servizio previsti dal testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti (Tqrif), approvato dall’Arera con deliberazione n. 15/2022.

A questi vanno aggiunti quelli relativi alla disciplina della procedura per la dimostrazione dell’avvenuto avvio a recupero dei rifiuti urbani conferiti al di fuori del servizio pubblico. Le modifiche ai regolamenti Tari possono essere effettuate entro il 30 aprile dell’anno di riferimento, ovvero entro il termine di approvazione del bilancio di previsione. Tuttavia, la necessità di rendere operativi i nuovi obblighi di servizio già dal 1° gennaio 2023, rende necessario provvedere alle modifiche regolamentari entro il 31 dicembre prossimo.

Sanzione per mancato versamento, possibile la riduzione per sproporzione.

di Franco Ricca

Anche la sanzione stabilita in misura fissa per il mancato versamento può essere ridotta fino alla metà se manifestamente sproporzionata all’entità del tributo dovuto. É quanto ha statuito la Corte di cassazione nell’ordinanza n. 33097 del 9 novembre, rinviando la decisione della Ctr Piemonte che aveva negato l’applicabilità della norma mitigatoria nel caso in cui la sanzione sia prevista in un ammontare fisso e proporzionale al tributo e non sussista quindi “spazio per valutazioni soggettive e apprezzamenti discrezionali”.

Sull’equivoco delle gare per le installazioni pubblicitarie.

A cura di Ida Alessio Vernì e Gaetano Brancaccio

Il tema della pubblicità e delle affissioni, pur essendo un tema complesso perché interessa l’urbanistica, la tutela del paesaggio, i beni culturali, aspetti fiscali ed organizzativi sul territorio, la tutela del decoro e della sicurezza urbana, la libertà di manifestazione del pensiero e quella di concorrenza, è tanto poco indagato che non esiste neanche una raccolta delle leggi sulla materia né una rassegna di giurisprudenza. Meriterebbe molti approfondimenti ma, ci limitiamo qui, a tentare di sgombrare il campo da un equivoco di fondo, che sta paralizzando o rallentando i necessari interventi pianificatori degli Enti preposti alla regolamentazione degli impianti stessi: quello secondo cui le istallazioni pubblicitarie dovrebbero necessariamente essere assegnate con gara.

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