Tributi News del 16 settembre 2024

Nei conti investimenti e mancate riscossioni Imu, la dichiarazione degli enti non commerciali è a pena di decadenza Beni merce, l’esenzione Imu è condizionata Sui pignoramenti parola al giudice tributario

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Nei conti investimenti e mancate riscossioni

Nei preventivi 2025/2027 arriva il «Fondo pluriennale vincolato per incremento di attività finanziarie».

Le previsioni per il 2025-2027 devono considerare il rapporto tra incassi e accertamenti degli ultimi cinque anni (2019-2023). Si può ancora utilizzare la deroga Covid che permette di calcolare l’importo da iscrivere nel bilancio di previsione per i Titoli 1 e 3 delle entrate, facendo riferimento ai dati del 2019 anziché a quelli del 2020 e del 2021.

Imu, la dichiarazione degli enti non commerciali è a pena di decadenza

Con la sentenza n. 24200/2024, la Corte di cassazione affronta nuovamente il problema della natura della dichiarazione Imu che gli enti non commerciali sono tenuti a presentare ogni anno, ritenendo che la dichiarazione sia prevista a pena di decadenza. Si tratta di un arresto importante, che si innesta in un filone interpretativo che aveva già ritenuto necessaria la presentazione della dichiarazione ai fini dell’accesso alle esenzioni previste dalla normativa. Filone giurisprudenziale di cui ha preso atto già lo stesso Dipartimento delle finanze, che nelle istruzioni alla compilazione della dichiarazione IMU ENC, approvate con il decreto del 24 aprile 2024, precisa, citando la Cassazione n. 37385/2022 (si veda Nt+Enti locali & edilzia del 30 gennaio 2023), che il mancato adempimento dell’obbligo dichiarativo determina in via generale per tutti i casi in cui è previsto tale onere, la decadenza dal beneficio previsto dalla norma, ovvero l’esenzione.

Beni merce, l’esenzione Imu è condizionata

I fabbricati destinati alla vendita dall’impresa che li ha costruiti sono esenti dall’Imu, a condizione, tuttavia, che gli stessi immobili non siano locati e che sia presentata dichiarazione attestante il possesso dei requisiti e gli identificativi catastali. Lo ha stabilito la sezione settima della Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio, nella sentenza n. 4917/2024

Sui pignoramenti parola al giudice tributario

ti illegittimo per effetto dell’omessa o invalida notifica delle cartelle di pagamento presupposte è ammissibile e da proporsi dinanzi al giudice tributario, trattandosi di impugnazione del primo atto con cui il contribuente abbia avuto notizia della volontà dell’ufficio di procedere alla riscossione di un ben individuato credito tributario. È il canone riconfermato dalla Corte di Cassazione, sez. V civile, con l’ordinanza n. 22754/2024

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